MPS: “PROFUMO DI GALERA”. PROCURA DI BARI INDAGA SU PRESIDENTE DI MPS.
CODACONS SI COSTITUIRA’ CONTRO ALESSANDRO PROFUMO E GLI ALTRI SOGGETTI INDAGATI A VARIO TITOLO PER BANCAROTTA FRAUDOLENTA ED ESTORSIONE E OGGI PARTE LA COLLETTA PER PAGARE I 30 MILIONI DI EURO CHIESTI AL CODACONS DA MPS E DAL SUO PRESIDENTE.
Singolare destino quello del presidente di Mps, Alessandro Profumo, che ieri, mentre chiedeva con un atto di citazione 30 milioni di euro al Codacons per le critiche espresse dall’associazione alla banca senese, veniva indagato a Bari per il gravissimo reato di concorso in bancarotta fraudolenta, con l’accusa di aver portato alla rovina la società Divania attraverso ben 203 derivati-trappola, "falsamente presentati come contratti a costo zero", che in realtà hanno esposto l’azienda a "rischi illimitati". Lo afferma oggi il Codacons, commentando la notizia del procedimento aperto dalla magistratura barese.
Stiamo preparando le carte per costituirci parte offesa contro Alessandro Profumo e gli altri indagati nel procedimento aperto dalla Procura di Bari, in merito alla grave prassi di vendere derivati “pericolosissimi” che in più di un’occasione hanno portato società ed enti al fallimento – spiega il Codacons – Oggi stesso abbiamo lanciato una colletta pubblica per raccogliere i 30 milioni di euro richiesti dal Presidente di Mps alla nostra associazione, in modo da garantire il pagamento di tale somma a Profumo, uomo “senza macchia” la cui onorabilità è stata ferita dalle critiche del Codacons a tutela della banca senese, degli azionisti e dei correntisti.
CODACONS SI COSTITUIRA’ CONTRO ALESSANDRO PROFUMO E GLI ALTRI SOGGETTI INDAGATI A VARIO TITOLO PER BANCAROTTA FRAUDOLENTA ED ESTORSIONE E OGGI PARTE LA COLLETTA PER PAGARE I 30 MILIONI DI EURO CHIESTI AL CODACONS DA MPS E DAL SUO PRESIDENTE.
Singolare destino quello del presidente di Mps, Alessandro Profumo, che ieri, mentre chiedeva con un atto di citazione 30 milioni di euro al Codacons per le critiche espresse dall’associazione alla banca senese, veniva indagato a Bari per il gravissimo reato di concorso in bancarotta fraudolenta, con l’accusa di aver portato alla rovina la società Divania attraverso ben 203 derivati-trappola, "falsamente presentati come contratti a costo zero", che in realtà hanno esposto l’azienda a "rischi illimitati". Lo afferma oggi il Codacons, commentando la notizia del procedimento aperto dalla magistratura barese.
Stiamo preparando le carte per costituirci parte offesa contro Alessandro Profumo e gli altri indagati nel procedimento aperto dalla Procura di Bari, in merito alla grave prassi di vendere derivati “pericolosissimi” che in più di un’occasione hanno portato società ed enti al fallimento – spiega il Codacons – Oggi stesso abbiamo lanciato una colletta pubblica per raccogliere i 30 milioni di euro richiesti dal Presidente di Mps alla nostra associazione, in modo da garantire il pagamento di tale somma a Profumo, uomo “senza macchia” la cui onorabilità è stata ferita dalle critiche del Codacons a tutela della banca senese, degli azionisti e dei correntisti.
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