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lunedì 3 marzo 2014

Disastro ecologico in Slovacchia. Il fiume Poprad avvelenato con cianuro

Nella Slovacchia orientale il fiume Poprad, è stato avvelenato con il cianuro due settimane fa. Il livello di contaminazione è così alto che ci vorranno almeno cinque anni per ripristinare la situazione precedente. Lungo circa sette chilometri è stata distrutta la vita animale e vegetale con la morte di pesci e piante. Gli ispettori ambientali incolpano per l’inquinamento la zona industriale Matejovce, vicino alla città di Poprad dato che la parte contaminata del fiume parte proprio da lì in direzione Kezmarok. L’Ispettorato ambientale slovacco ha rilevato una quantità di cianuro nel fiume di venti volte superiore al livello consentito. Messa a rischio la vita futura per molti anni di un’area di importanza europea. Gli occhi degli investigatori si sono indirizzati in particolare verso due grandi aziende nella zona industriale Matejovce, una delle quali produce lavatrici e l’altra bollitori. Un veterinario ed esperto forense ha detto al giornale che si potrebbe trattare di un’azienda che effettua processi di cromatura o zincatura. Il cianuro, in varie forme, viene utilizzato da pochi settori specifici, di solito per estrarre e trattare i metalli o nell’industria chimica e plastica per produrre ad esempio il metil-metacrilato, conosciuto come perspex o plexiglass, o un semi-lavorato del nylon, ma anche nella gioielleria, nella produzione fotografica, o viene usato per certi insetticidi o topicidi.

Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, un disastro ambientale senza precedenti per l’ecosistema del fiume Poprad che ne pagherà a lungo le conseguenze. Ma anche  per l’Europa è uno dei più gravi disastri ambientali verificatisi e qualunque ne sia la causa, accidentale o dolosa questa nuova catastrofe torna a mettere in luce l’insufficienza della prevenzione dei rischi industriali.

 


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