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lunedì 7 aprile 2014

Istat: il calo del potere d'acquisto "svuota" il carrello alimentare, -12% spesa dai livelli pre crisi

La Cia commenta i dati diffusi dall’Istat relativi al 2013: la situazione economica degli italiani resta critica, tanto che l’85% cerca di eliminare ogni eccesso o spreco sulla tavola mentre il 59% ammette di tagliare per primo pranzi e cene al ristorante. Volano i discount e sempre meno famiglie (il 23%) continuano a “puntare” sulla marca.

          La riduzione del potere d’acquisto degli italiani continua a riversarsi direttamente nel carrello alimentare, con un calo della spesa per il cibo che sfiora il 12 per cento rispetto ai livelli pre-crisi (dai 129 miliardi del 2007 ai 114 miliardi del 2013). Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati Istat diffusi oggi.

            La situazione economica del Paese è così critica che oggi un italiano su due continua a comprare solo l’essenziale -sottolinea la Cia- con il risultato che nell’anno le vendite alimentari sono crollate sia nei supermercati (-1,3 per cento) che negli ipermercati (-1,9 per cento), restando in territorio positivo solo nelle cattedrali del “low-cost” (+1,6 per cento). D’altra parte, oggi sono 6,5 milioni di famiglie che dichiarano di fare regolarmente la spesa nei discount pur di risparmiare, mentre solo il 23 per cento continua a guardare alla marca come un elemento decisivo per l’acquisto.


            Non solo -aggiunge la Cia-. Al supermercato, l’85 per cento degli italiani cerca di eliminare ogni spreco ed eccesso e quasi la metà (il 42 per cento) inizia a privilegiare i “formati convenienza”. Inoltre, il 59 per cento ammette di sacrificare per primo pranzi e cene al ristorante, mentre il 21 per cento ritorna al “fai da te” in cucina soprattutto per quanto riguarda dolci, pane e pasta ‘a mano’.

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