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giovedì 3 aprile 2014

Sicurezza stradale: arriva dalla Svizzera la colonnina che segnala i pedoni

 Lo “Sportello dei Diritti” segnala la novità anche in Italia

Una vera e propria rivoluzione che riguarda la sicurezza stradale potrebbe diventare presto una realtà. Si tratta del sistema di «assistenza all’attraversamento» messo a punto in Ticino e al quale l’Ufficio federale delle strade (Ustra) ha concesso l’autorizzazione per un progetto pilota.
A Lugano, infatti, è già stata installata la prima colonnina che segnala i pedoni.

La semplicità del congegno si coglie già a prima vista: si tratta di un cilindro d’acciaio levigato, alto 120 cm con un diametro di 14 cm. Una volta premuta, la «testa» della colonnina si illumina segnalando ai veicoli in arrivo l’intenzione del pedone di attraversare la strada.

Un’idea semplice ma efficace che dovrebbe essere posizionata alle estremità delle strisce pedonali svolgendo una doppia funzione: innanzitutto la luce intermittente arancione risveglia l’attenzione anche dei conducenti distratti, specie nelle ore notturne e nelle giornate con scarsa visibilità. Inoltre, costringe il pedone a concentrarsi per azionare il congegno. 

In Svizzera agli esperti dell’Ustra sono bastati pochi mesi per certificarlo e dare l’assenso alla sperimentazione pratica anche per i bassi costi. 

Le prime colonnine sono già state collocate nei pressi di un frequentatissimo attraversamento pedonale vicino al Lido di Lugano. In settembre saranno equipaggiate altre 5 strisce pedonali della città ticinese. La sperimentazione durerà almeno tre mesi, durante i quali l’efficacia del sistema sarà valutata da vari esperti, tra cui quelli dell’Ufficio prevenzione infortuni (upi). 

Per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, si tratta di un’innovazione molto importante che ci si augura possa essere presa in considerazione anche in Italia al fine di migliorare ulteriormente la sicurezza dei pedoni date anche le statistiche impietose che continuano a dimostrare come tanto si debba fare per tutelare chi è costretto ad utilizzare le strade con le proprie gambe.


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