Roma, 5 Maggio 2014. E' convinzione diffusa che fuori dall'euro l'Italia crescerebbe di piu'. Non e' cosi'. Esaminiamo i dati.
Dall'inizio della crisi e fino al 2013, il PIL dell'area euro e' diminuito di circa l'1%.
In Germania il PIL, invece, e' aumentato del 4,5% e in Francia dello 0,7%; in Italia e' diminuito del 9% e in Spagna del 6%.
Se consideriamo l'incremento delle esportazioni, osserviamo che e' aumentato del 16% in Germania e Spagna mentre l'Italia e' rimasta al palo, nel Regno Unito e' aumentato dell'8% nonostante una svalutazione del 20% e in Svezia l'incremento e' stato del 4%.
Con le cifre in mano vengono meno le convinzioni che di chi sostiene che fuori dall'euro l'Italia crescerebbe di piu'. Una pia illusione che molti coltivano ma che non ha riscontri con la realta'.
Dall'inizio della crisi e fino al 2013, il PIL dell'area euro e' diminuito di circa l'1%.
In Germania il PIL, invece, e' aumentato del 4,5% e in Francia dello 0,7%; in Italia e' diminuito del 9% e in Spagna del 6%.
Se spostiamo l'attenzione su due Paesi fuori dall'euro possiamo constatare che, nel periodo considerato, in Gran Bretagna il PIL e' diminuito del 2% mentre in Svezia e' aumentato del 6%. Come si puo' verificare con il confronto tra situazioni diverse, l'appartenenza all'euro o meno non e' un indicatore della crescita economica di un Paese.
Se consideriamo l'incremento delle esportazioni, osserviamo che e' aumentato del 16% in Germania e Spagna mentre l'Italia e' rimasta al palo, nel Regno Unito e' aumentato dell'8% nonostante una svalutazione del 20% e in Svezia l'incremento e' stato del 4%.
Con le cifre in mano vengono meno le convinzioni che di chi sostiene che fuori dall'euro l'Italia crescerebbe di piu'. Una pia illusione che molti coltivano ma che non ha riscontri con la realta'.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc
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