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lunedì 23 giugno 2014

A.I.D.A.: a Roma un convegno su felicità in azienda come strumento anticrisi.


A.I.D.A.: La crisi? Si batte con la felicità in azienda
5 consigli per motivare di più lavoratori e imprenditori
Solo il 15% degli italiani è soddisfatto del proprio lavoro
Per il 93% lo stipendio e la stabilità vengono dopo la realizzazione professionale

Dal 27 al 29 giugno: Convegno Internazionale delle Discipline Analogiche "LA VOCE DELLE EMOZIONI". Se vuoi avere successo in azienda rendi le persone felici

In tempi di crisi la produttività in azienda è direttamente proporzionale alla soddisfazione e serenità dei dipendenti. Secondo un sondaggio di IMR Ricerche, realizzato su un campione di 100 persone con metodo cawi - (computer-assisted web interviewing), per il 93% degli intervistati lo stipendio e la stabilità vengono dopo la realizzazione professionale sul lavoro, mentre solo il 15% si dichiara davvero coinvolto e soddisfatto della propria attività lavorativa.

Se ne parlerà a Roma, presso l'Hotel Bernini Bristol, Piazza Barberini, 23, dal 27 al 29 giugno 2014, in occasione del Convegno Internazionale delle Discipline Analogiche, giunto alla sua nona edizione, dal titolo "LA VOCE DELLE EMOZIONI: Comunicazione Analogica 2.0 - Dal Simbolismo al Negoziato Analogico".

Il programma prevede una 'Master Class' con Stefano Benemeglio su: Interazioni comunicative per ottenere assenso e consenso; Problema di Libertà, Sogno e Coscienza nella Comunicazione Analogica; Il problema nell'uomo: genesi ed evoluzione; Il tempo e lo spazio nell'evoluzione del problema; Interazioni del presente, del passato e del futuro nella comunicazione; nuove procedure di risoluzione dei problemi nell'uomo. Il Workshop vedrà la partecipazione i due Coach, Stefano Benemeglio ed Ercole
Renzi che parleranno di felicità in azienda, leadership e team management. Il workshop è rivolto a imprenditori, liberi professionisti e manager e chiunque voglia apprendere una visione nuova del successo professionale focalizzato sulla felicità delle relazioni.

"In ambito aziendale una risorsa che ha perso stimolo all'attività lavorativa non è produttiva, è a disagio e crea emotività negativa. E' compito del manager disinnescare questo processo, facendo sentire i propri collaboratori dei soggetti apprezzati. A volte può bastare osservare dei semplici consigli - spiegano Stefano Benemeglio e Ercole Renzi:

- Essere consapevoli che ogni azienda ha due tipi di clienti: i clienti esterni quelli che acquistano i prodotti/servizi e i clienti interni, cioè i collaboratori. Bisogna riservare identica attenzione e identica professionalità a entrambi.
- Spargere a piene mani attenzione, stima e considerazione: sono gli ingredienti formidabili che fanno crescere le persone e aumentano la loro motivazione. Bisogna chiedersi quanto impegno, in azienda, viene messo nel rimproverare e quanto nell'apprezzare.
- Comprendere che in azienda nessuno sta in panchina ad osservare e dirigere gli altri che giocano ma che, a partire dal top management, tutti partecipano alla partita e tutti devono mettersi in gioco e, soprattutto, in discussione.
- Nutrire pensieri positivi a proposito dei collaboratori ed essere consapevoli che pregiudizi e stereotipi, spesso, creano esattamente le realtà  negative che si vorrebbero evitare: capire che i collaboratori sono lo specchio dello stile di management di chi li guida.
- Interpretare la propria leadership come costante attenzione a far emergere il talento dei collaboratori. Maria Montessori affermava che ogni bambino nasconde un talento: bisogna individuare e far crescere il talento di chi lavora per noi".

"Le discipline analogiche trovano spazio in ambito aziendale in particolare in due modi - spiega Stefano Benemeglio - armonizzando l'aspetto psico-emotivo con gli obiettivi lavorativi, affinché i dipendenti affrontino le dinamiche quotidiane con un alto potere decisionale, volontà, determinazione, entusiasmo e motivazione e imparando le tecniche più raffinate della comunicazione analogica in ambito professionale per gestire rapporti relazionali e sociali al fine di abbattere le difficoltà
lavorative e perseguire gli obiettivi aziendali in piena armonia".


Stefano Benemeglio, padre delle discipline analogiche, è autore di studi sul comportamento umano a partire dagli anni '60. Nel decennio tra il '68 e il '78 studia i meccanismi dell'ipnosi sotto il profilo del comportamento emotivo, definisce il modello pragmatico e operativo dell'Ipnosi Dinamica e codifica un proprio linguaggio di Comunicazione Analogica non Verbale. La Comunicazione Analogica è l'insieme di sistemi comunicativi emozionali che fa di un segno, un gesto, un comportamento, una
parola un potente strumento di comunicazione efficace, per relazionarci con il mondo e capire le reali esigenze di noi e degli altri.
Ercole Renzi romano di nascita e di cuore, appassionato di filosofia ma laureato in economia, per circa 15 anni uomo d'azienda nei settori della cosmesi  e della strumentazione ottica per poi diventare professionista e imprenditore. Come consulente ha operato nella formazione e nel marketing strategico e operativo, delle tecniche di vendita e della comunicazione. 15 anni fa approda alla scuola di Stefano Benemeglio, diventando Consulente Analogico prima e Analogista poi. La sua esperienza come
uomo d'impresa e Analogista, gli ha consentito di sviluppare una competenza specifica nell'applicazione delle discipline analogiche in ambito aziendale. Oggi opera in questo ambito come libero professionista e come titolare dell'agenzia Sr Comunicazione.

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