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martedì 3 giugno 2014

Rai: il caso di sciopero, giornalisti denunciati per interruzione di pubblico servizio

CODACONS E ASSOCIAZIONE UTENTI RADIOTELEVISIVI CHIEDONO MASSIMA SEVERITA' ALLA COMMISSIONE DI GARANZIA SUGLI SCIOPERI

"RAI COVO DI SPRECHI CHE DANNEGGIA LA COLLETTIVITA'. CITTADINI APPOGGIANO LE SCELTE DI RIENZI SU TV DI STATO"

Codacons e Associazione Utenti Radiotelevisivi avvisano oggi i giornalisti e i dipendenti Rai: in caso di sciopero l'11 giugno, sarà inevitabile una denuncia nei loro confronti per interruzione di pubblico servizio.

"Abbiamo deciso di rivolgerci oggi stesso alla Commissione di garanzia sugli scioperi, chiedendo massima severità in caso di astensioni dal lavoro da parte dei giornalisti Rai e di danni per gli utenti – spiegano le due associazioni – La Rai, infatti, è un servizio pubblico, e come tale non può essere interrotto per decisione dei suoi dipendenti, se non nel massimo rispetto di quanto previsto dalla normativa sugli scioperi".

"I lavoratori Rai scioperano per mantenere i propri privilegi, e ciò è vergognoso e immorale se si considerano gli sforzi richiesti alla collettività in un momento di crisi economica – affermano Codacons e Associazione Utenti Radiotelevisivi – Gli sprechi che si annidano nelle sedi regionali della tv di Stato, nei maxi-compensi a calciatori e star varie, nell'appaltare a società esterne prodotti che potrebbero essere realizzati internamente con risparmi enormi, vengono pagati direttamente dai cittadini. Basti pensare che solo le sedi regionali, troppo spesso utilizzate a fini di clientelismo politico, costano circa 400 milioni di euro l'anno. Per tale motivo tutti i cittadini italiani condividono le misure previste dal Premier, Matteo Renzi, per riformare la Rai, e appoggeranno qualsiasi iniziativa del Governo tesa a contrastare sprechi nell'utilizzo di risorse pubbliche e strapotere dei sindacati interni all'azienda che decidono persino sulle assunzioni".

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