Faletti, un artista poliedrico.
E adesso chi lo dice a Adalpina di attaccare la musica?
Perché "minchia signor tenente" Giorgio Faletti non c'è più.
Già per chi ha superato da poco i quaranta, si ricorderà un Faletti in divisa nel personaggio di Vito Catozzo o ancora nei panni dello Stilista di Abbiategrasso Franco Tamburini o in tanti dei suoi personaggi che hanno saputo far divertire il pubblico a Drive In e poi quello della prima serata del sabato in un Fantastico (era il 1990) con Pippo Baudo, Marisa Laurito e Jovanotti.
Personaggio televisivo e scrittore, autore di best seller, Faletti era nato ad Asti il 25 novembre 1950 ad Asti e dopo una laurea in Giurisprudenza, coltiva anche la passione per la musica pubblicando nel 1988 il primo mini-album Colletti bianchi, colonna sonora del telefilm omonimo che lo vede fra i protagonisti.
Artista dai tanti volti, Faletti ha però conosciuto il successo in vari ambiti artistici: dalla tv per tutti, alla scrittura, alla musica come cantante e autore, fino al cinema impegnato.
Come non ricordare il 1992 quando partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo in coppia con Orietta Berti con la canzone Rumba di Tango e due anni dopo torna al Festival e si classifica al secondo posto con la canzone "Signor tenente" ispirata alle stragi di Capàci e di via D'Ameli.
La vena artistica non si limita al comico e cantante ma stupisce tutti e diventa scrittore di best seller. Prima pubblica il libro "Porco mondo che ciò sotto i piedi", dove narra le gesta di Vito Catozzo, poi nel 2002 il grande successo con il suo primo thriller "Io uccido" che vende più di quattro milioni di copie. Nel 2004 esce il secondo romanzo Niente di vero tranne gli occhi, che vende altre tre milioni e mezzo di copie. Nell'ottobre 2006 pubblica Fuori da un evidente destino, ambientato in Arizona e in cui tra i protagonisti vi sono gli indiani Navajos, ai quali il romanzo è dedicato.
Nel 2009 esce Io sono Dio, nel 2010 Appunti di un venditore di donne, primo romanzo dello scrittore ambientato in Italia, e nel 2011 Tre atti e due tempi, storia ambientata nel mondo del calcio.
Nel grande schermo il ricordo più forte è legato al professore cattivo in "Notte prima degli esami" di Fausto Brizzi e in Baaria di Tornatore.
Oggi un male incurabile, l'ha portato via ma come spesso accade lui resta nei ricordi, nelle espressioni comuni, nel modi di dire, nelle librerie di casa e in qualche cd o mp3.
Durante una sua recente intervista affermò "Ho passato i sessanta ma mi sento un ragazzino. Il mio epitaffio sarà: qui giace Giorgio Faletti, morto a diciassette anni"
Minchia signor tenente, Faletti sei riuscito a farci sorridere anche oggi.
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