La conversazione di mercoledì 24 settembre alle ore 21 nella sala della Fondazione Gottarelli, Via Caterina Sforza 13 ad Imola ha per titolo "Lo scrittore in bicicletta: Alfredo Panzini testimone del suo tempo". Relatore: Paolo Magnani; introduce Antonio Castronuovo.
La visione della vita e del viaggio di Alfredo Panzini (1863-1938), per quanto legata a un momento culturale molto lontano dal nostro tempo – quello del passaggio tra Otto e Novecento – può ancora comunicarci molti pensieri. Panzini, pur stringendo amicizie con personaggi del calibro di Prezzolini, Cecchi, Moretti, Cardarelli, Borgese, Sibilla Aleramo e Renato Serra (col quale l'autore condividerà oltre alla passione letteraria anche i drammatici avvenimenti della Prima Guerra Mondiale), fu un intellettuale "fuori dal coro": sospettoso verso le forme della vita moderna, preferiva modi e forme di una civiltà che considerava più umana e pacata, ma era dotato al contempo di un distacco ironico che traspare da gran parte della sua produzione narrativa.
L'immagine di Panzini, vicino alla sua bicicletta, è infatti una rappresentazione ricorrente e introduce a uno degli aspetti più rilevanti della sua produzione: quel dissidio tra il proprio mondo interiore, fatto di una letteratura lirica di viaggio intessuta di reminiscenze letterarie, e quello della modernità che gli appariva dai connotati incerti e che rifiutava.
Panzini rimane un viaggiatore ciclista, immerso nelle bellezze dei paesaggi che incontrava, un uomo alla ricerca di luoghi incontaminati, perennemente in viaggio e alla ricerca del significato dell'esistenza umana.
Il suo pensiero «arcadico, campestre e georgico» prende forma e dà vita a una narrazione ricca di descrizioni e divagazioni, intessuta di sostanziale e modernissima ironia.
All'inizio dell'incontro sarà proiettato un breve documentario girato nel 1963 con testimonianze di familiari, amici e conoscenti di Alfredo Panzini.
Alfredo Panzini (Senigallia, 31 dicembre 1863 – Roma, 10 aprile 1939) è stato uno scrittore, critico letterario e lessicografo italiano. Nato da padre romagnolo e madre marchigiana, trascorse buona parte della sua giovinezza a Rimini, per frequentare poi l'allora Convitto Nazionale M. Foscarini, a Venezia. Si laureò in Lettere a Bologna, avendo come maestri il Giosuè Carducci e Francesco Acri. Compilò il noto Dizionario Moderno, edito dalla casa editrice Hoepli nel 1905. Panzini raccolse una vastissima e significativa messe di neologismi scientifici, giornalistici e di costume. L'opera è stata ripubblicata, in edizioni sempre rinnovate, fino al 1963. Nel 1925 fu tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali fascisti, redatto da Giovanni Gentile. Fu per quarant'anni professore del Liceo ginnasio statale Terenzio Mamiani di Roma e nel 1929 divenne accademico d'Italia. Scrisse numerosi testi tra romanzi, racconti e saggi; ricordiamo tra gli altri: Il libro dei morti, Gli ingenui, La lanterna di Diogene, Novelle d'ambo i sessi, I tre re con Gelsomino buffone del re, Il bacio di Lesbia. La sua opera più nota è senz'altro il Dizionario della lingua italiana che ancora oggi è fondamentale per la consultazione storico-letteraria.
L'evento si svolge in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Imola
Fondazione Centro Studi Tonino Gottarelli
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Fondazione Centro Studi Tonino Gottarelli
Via Caterina Sforza 13 – 40026 Imola
Tel e fax: + 39 0542 24487
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