Nei panni di Teresa Strano l'attrice Manuela Ventura
Da martedì 28 ottobre torna su Rai 1 la fiction "Questo nostro amore", anzi "Questo nostro amore '70" perché sarà anche un viaggio nel tempo nell'Italia degli anni '70.
Famiglia co-protagonista della fortunata serie televisiva firmata dal regista Luca Ribuoli è quella degli Strano, con Teresa donna siciliana trapiantata al Nord che vive l'emancipazione femminile dell'epoca.
Nei panni di Teresa Strano è l'attrice catanese Manuela Ventura che torna a vestire i panni della moglie-madre siciliana emigrata a Torino negli anni del boom del Belpaese.
Con lei, sul set diretto da Luca Ribuoli, una folta delegazione di artisti isolani, da Anna Valle a Dario Aita, da Claudio La Russa ai fratelli Claudio e Alberto Varsalona.
Ma è la signora della porta accanto Teresa a far breccia nei telespettatori. Manuela Ventura, magnifica interprete, preannuncia che la famiglia Strano si ritroverà a fronteggiare un periodo intenso della propria vita.
"Solitamente è difficile confermarsi con una seconda serie televisiva –ammette la Ventura- però 'Questo nostro amore' si è rivelata una fiction capace di creare un legame (quasi) affettivo tra quanti hanno seguito la storia attraverso il piccolo schermo ed i personaggi".
- Si è creato un feeling speciale tra Manuela Ventura e la "sua" Teresa Strano. Cosa vi accomuna?
"In Teresa ho ritrovato la mia riservatezza, la capacità di stare in ascolto e di osservare; in alcuni momenti Teresa è sicuramente più determinata di me, ho molto da imparare da un personaggio così. Poi c'è una comune chiave empatica e una grande curiosità di fondo che anima sia me che Teresa, donna fulcro di una tradizionale famiglia d'altri tempi".
Studi all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" di Roma, laurea in lettere moderne, un curriculum professionale ricco di esperienze nell'ambito del cinema, del teatro, della televisione e della radio (compresa la recente partecipazione al Festival del Cinema di Venezia nel cast di "Anime Nere", film che ha riscosso consensi di critica e di publico in tutta Europa), Manuela Ventura, grande cuore di mamma e artista dal talento versatile, tra un ciak e l'altro continua a vivere i fermenti culturali della città etnea nel contempo opificio creativo e guscio protettivo dei propri affetti, in cima i suoi due gemelli.
"I miei figli, Tommaso e Olivia, mi sono di grande aiuto; talvolta addirittura mi seguono sul lavoro –dichiara l'attrice-. Quando debbo ripassare un copione loro spesso mi suggeriscono le battute, interpretando i ruoli degli altri personaggi. Non nascondo mai, inoltre, di essere particolarmente legata alla mia terra. Soprattutto la lingua siciliana: la considero nobile, importante, per la musicalità dei suoi suoni, di certe parole che in italiano sono intraducibili. Mi è capitato di usarla sia come linguaggio teatrale, ma anche in tv; ricordo con piacere tra le prime volte la fiction del Commissario Montalbano".
- Se volesse citare alcuni registi con cui ha lavorato?
"Luca Ribuoli, Alberto Sironi, Carlo Vanzina, Luca Guadagnino, Maurizio Ponzi, Alexis Sweet, Ridley Scott,Lamberto Puggelli, Mario Ferrero, Andrea Camilleri, Pino Passalacqua, Lorenzo Salveti, Giuseppe Di Pasquale, Guglielmo Ferro, Roberta Torre…".
- Progetti nel cassetto?
"Mi interessano i progetti nuovi, incontrare giovani scrittori, attori e registi, lavorare in situazioni in cui intravedo una possibilità di crescita. E' con l'intelligenza che si sviluppa il lavoro…".
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