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lunedì 24 novembre 2014

Aziende italiane: quali saranno le tecnologie più innovative nei prossimi anni?


Da una ricerca commissionata da Ricoh e condotta da Coleman Parkes Research emerge come le aziende italiane risultino “forward-thinkers” in relazione ad alcune innovazioni tecnologiche.  
Strumenti interattivi touch e trasmettitori sensoriali saranno la normalità negli uffici italiani nel corso del prossimo decennio?




Vimodrone, 24 novembre 2014 – Una ricerca commissionata da Ricoh Europe e condotta da Coleman Parkes Research[1] (Tech Evolved Workplace) ha messo in evidenza che la maggior parte delle aziende europee dimostra un forte interesse nei confronti di tecnologie che renderanno possibili modalità di lavoro innovative

Ad esempio il 59% del campione d’indagine crede che entro i prossimi 20 anni sarà in grado di farsi sostituire da assistenti virtuali e ologrammi nelle riunioni aziendali. Le innovazioni che secondo oltre la metà dei rispondenti potrebbero diventare realtà nei prossimi 30 anni includono i droni e le comunicazioni Bluetooth cervello-cervello. 

La maggior parte delle aziende mostra interesse nell’adozione delle nuove tecnologie ma ognuna viaggia a velocità differenti.  
Come si collocano le aziende italiane in questo contesto? Quali tecnologie si profilano all’orizzonte secondo i manager italiani? 
In relazione ad alcune innovazioni tecnologiche le aziende italiane vengono considerate “forward-thinkers” rispetto ad altri Paesi e alla media europea. Il campione italiano si aspetta che nel corso del prossimo decennio negli uffici saranno disponibili le seguenti innovazioni:
·         Strumenti interattivi touch (73%)
·         Trasmettitori sensoriali (47%) - piccoli dispositivi adattati all’orecchio che consentono di trasmettere dati audio e video direttamente al cervello sotto forma di segnali elettronici
Solo il 6% delle aziende del nostro Paese, una delle percentuali più basse di tutta Europa, ritiene che gli strumenti interattivi touch non verranno mai implementati (rispetto ad esempio al 14% del campione svizzero o al 12% di Germania e Olanda). Per quanto riguarda i trasmettitori sensoriali la percentuale delle imprese italiane convinte che tali dispositivi non saranno mai disponibili si attesta al 15%, mentre in altri Paesi essa sale al 27% (Paesi Nordici e Regno Unito) e al 28% (Germania).

Per quanto riguarda le altre tecnologie prese in considerazione nell’indagine, secondo le aziende italiane entro i prossimi dieci anni negli uffici diventeranno realtà:
·         Sistemi di riconoscimento vocale: 65% del campione italiano. In questo ambito sono considerati “forward-thinkers” Russia e Middle East, mentre l’Olanda e i Paesi del Nord sono i Paesi più scettici.
·         Occhiali per la realtà aumentata: 62% del campione italiano. Russia e Middle East sono di nuovo considerati “forward-thinkers”; tra i più scettici: Germania e i Paesi del Nord.
·         Robot per l’ufficio: 54% del campione italiano. Sono considerati “forward-thinkers” Germania, Spagna e Russia. Le aziende più scettiche si trovano nel Regno Unito e nei Paesi del Nord.
·         Ologrammi che sostituiranno le persone nelle riunioni aziendali: 45% del campione italiano. Il Middle East è l’area più ottimista, mentre tra gli scettici vi sono Germania, Olanda, Regno Unito e Paesi del Nord.
·         Droni: 49% del campione italiano. In questo ambito sono considerati “forward-thinkers” Russia e Middle East, mentre Germania, Regno Unito e Paesi del Nord sono quelli più pessimisti.
·         Comunicazioni Bluetooth cervello-cervello: 31% del campione italiano. Il Middle East è l’area delle aziende “forward-thinkers”, mentre Germania, Paesi del Nord, Regno Unito, Olanda e Russia sono tra i Paesi più scettici.
Dai risultati si comprende che le aziende considerano utile un’innovazione tecnologica se riescono ad immaginarne l’effettivo utilizzo sul posto di lavoro entro i prossimi cinque/dieci anni. Non bisogna comunque dimenticare che le innovazioni implicano un cambiamento culturale e il superamento di alcuni ostacoli quali i costi (57% del campione), la sicurezza (49%) e le normative in vigore (37%). Le aziende che riusciranno ad indirizzare questi aspetti e a trarre vantaggio dall’innovazione miglioreranno il proprio business nei prossimi 10 anni e oltre.
 
 
Ricoh
Ricoh è un Gruppo multinazionale che fornisce soluzioni per la stampa office e per il production printing, servizi documentali e servizi IT. Con sede principale a Tokyo, Ricoh è presente in oltre 200 Paesi e nell’anno fiscale conclusosi a marzo 2014 ha realizzato un fatturato di 2,195 miliardi di yen basato sul principio contabile internazionale IFRS (circa 21,3  miliardi di dollari).
La maggior parte del fatturato del Gruppo deriva dalla vendita di prodotti, di soluzioni e di servizi che migliorano la gestione delle informazioni. Ricoh produce inoltre fotocamere digitali, che hanno ricevuto numerosi riconoscimenti, e altri prodotti industriali. Ricoh è conosciuta nel mercato per la qualità delle tecnologie, gli elevati standard di servizio e le iniziative a favore della sostenibilità.
Come espresso dalla tagline aziendale imagine. change. Ricoh aiuta le aziende a trasformare il modo in cui lavorano e a valorizzare l’immaginazione dei dipendenti.  

Per ulteriori informazioni potete visitare il sito:


[1] Ricerca condotta da Coleman Parkes Research, giugno 2014. ha coinvolto 2.200 dipendenti (senior manager, middle manager, junior manager ed executive) di aziende operanti in otto settori di mercato:  Istruzione, Settore Legale, Utilities/Energia, Sanità, Settore Pubblico, Retail, Settore Manifatturiero e Servizi Finanziari. I partecipanti al sondaggio provenivano da Regno Unito, Irlanda, Francia, Germania, Spagna, Italia, Paesi Bassi, Belgio, Paesi Scandinavi (Svezia, Finlandia, Norvegia e Danimarca), Svizzera, Russia e Medio Oriente.

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