L’opportunità aguzza l’ingegno del cebo
Una
volta si diceva ‘necessità fa virtù’. Tuttavia, oggi possiamo affermare
che ad innescare innovazione e cultura sono, più del bisogno, le
possibilità di incontrare le giuste opportunità. Lo dimostra uno studio
sulle scimmie pubblicato su Biology letters a firma, tra gli altri, di Elisabetta Visalberghi dell’Istc-Cnr.
Scimpanzè,
oranghi e cebi sono tra le scimmie che hanno maggiormente sviluppato la
capacità di utilizzare strumenti per ottenere risorse alimentari
inaccessibili a molti altri animali. I cebi, per esempio, usano un sasso
come martello per rompere noci dal guscio molto duro. Ma cosa porta
questi animali a ‘scoprire’ soluzioni così intelligenti? Non è la
necessità di sopravvivere quando il cibo scarseggia ma piuttosto le
opportunità offerte dall’ambiente.
A queste conclusioni sono giunti tre
primatologi - Elisabetta Visalberghi dell'Istituto di scienze e
tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche
(Istc-Cnr) di Roma, Kathelijne Koops dell’Università di Cambridge e
Carel van Schaik dell'Università di Zurigo, esperti rispettivamente di
cebi, scimpanzè e oranghi. Il nuovo studio è pubblicato su Biology Letters.
“Già
qualche anno fa, dopo aver scoperto che una popolazione di cebi dai
cornetti di Fazenda Boa Vista, nel Nord Est del Brasile, usa sassi e
incudini per rompere noci di palma, ci siamo chiesti se l’uso dipendesse
dalla scarsità di cibo in quell'ambiente, dove si succedono mesi
piovosi a mesi in cui non piove mai, oppure a particolari opportunità lì
presenti”, dice Elisabetta Visalberghi dell’Istc-Cnr. “In
quell'habitat, infatti, le scimmie trascorrono quasi un terzo del loro
tempo a terra per mangiare, giocare e riposarsi; invece, dove i cebi
sono prettamente arboricoli e vanno al suolo molto raramente, non usano
strumenti.
A
terra i cebi hanno l'opportunità di combinare fra loro sassi, superfici
che possono servire da incudini e noci, e di usare i primi per ottenere
un cibo prelibato. “Abbiamo dimostrato che la frequenza d’uso degli
strumenti è correlata alla disponibilità di noci nei vari mesi dell’anno
e non alla scarsità di cibo”, precisa la ricercatrice.
Dopo
le indagini avviate da Visalberghi e Noemi Spagnoletti, associata
Istc-Cnr, nell’ambito del progetto internazionale EthoCebus, anche Koops
e van Schaik hanno ottenuti risultati simili per le altre due specie.
Ma in quale modo l’ambiente circostante può influenzare l’uso di
strumenti nella scimmia? “È verosimile che in una foresta in cui noci e
pietre sono presenti, i cebi e gli scimpanzè siano più inclini a
utilizzare le pietre per aprire i frutti, rispetto a quanto accade in
foreste dove queste risorse non sono presenti o non vengono incontrate”,
spiega Visalberghi.
Questo
studio sembra anche minare il criterio finora usato per stabilire le
differenze culturali fra popolazioni della stessa specie. “Sinora
gli scienziati hanno usato il metodo per esclusione. Per parlare di
differenze culturali fra popolazioni occorreva prima escludere che
queste fossero attribuibili a differenze genetiche o ambientali,
criterio molto rigido che rischia di sottostimare i repertori culturali,
specialmente quando per l'innovazione culturale sono necessarie
particolari risorse ambientali”, prosegue la ricercatrice.
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