“[…] Dovevamo
fidarci, eravamo analfabeti. E la società dei ricchi ci teneva alquanto che
restassimo ignoranti. E non solo quello. Faceva in modo che non venisse mai
meno e per nessun motivo il nostro senso d’inferiorità. Appena meno stupidi delle bestie che
allevavamo, ecco come voleva che ci sentissimo. Noi figli minori dell’umanità.
Destinati ai margini, alle briciole di
un universo che ci ospitava. Ogni tentativo di ribellione era subito sedato.
[…]”
Nel 2009 pubblica “Profumo
dell’anima”, nel 2010 “Come ombre
librate dalla luce”, nel 2012 “Nessuno
dei vostri baci è caduto per terra” ed oggi la troviamo in libreria con “Figlie minori del secolo breve” edito
dalla casa editrice Rupe Mutevole
Edizioni per la collana editoriale “Trasfigurazioni”.
Gigliola
Biagini è un’autrice che sin dal primo libro ha sottolineato
l’importanza di essere Donna e di scrivere emozioni, storie, sentimenti per le
donne. Una grande passione, non solo letteraria, spinge Gigliola ad interessarsi di storie reali di donne in difficoltà che
cercano di vivere la vita secondo i loro desideri, una grande difficoltà di
molte donne ancora oggi nel Mondo.
Gigliola
Biagini è stata molto disponibile nel raccontarci qualcosa in più
della sua passione e della sua nuova pubblicazione. Buona lettura!
A.M.: Ciao
Gigliola, l’ultima volta che ci siamo sentite era il 2011 e ti intervistavo per
l’uscita della tua seconda pubblicazione “Come ombre liberate dalla luce”. Dal
2011 ad oggi, di sicuro, la tua strada si sarà ramificata mutando anche il tuo
modus scribendi. In che cosa ti senti cambiata?
Gigliola Biagini: Sono
cambiata come cambia ogni essere vivente e non con il trascorrere del tempo,
dire come e quanto mi è difficile. È una crescita continua. Siamo materia
plastica modellata dagli eventi. Per quanto riguarda la scrittura, ogni storia
che racconto è una nuova avventura. Il modo e lo stile narrativo si
adattano alla trama ed ai personaggi.
Nel mio terzo libro "Nessuno dei vostri baci è caduto per terra",
edito da Rupe Mutevole nel 2012, racconto tre storie d'amore e disamore e la
vita di un giovane migrante tunisino che si trova a lavorare ed a vivere un
importante rapporto sentimentale in Italia. Ho dovuto calarmi nei suoi panni,
interpretare i suoi pensieri, le sue difficoltà, i suoi drammi e le sue
ambizioni. Mi è piaciuto, è stato un lavoro interessante. Sperimentare è
stimolante per chi come me scrive essenzialmente per pura passione.
A.M.: È in
uscita “Figlie minori del secolo breve”, un titolo carismatico. Come nasce
l’idea di questa pubblicazione?
Gigliola Biagini: Questa
è una storia che "mi è venuta a cercare". In una casa di riposo ho
conisciuto Lidia una vispa ultraottantenne che ha tanta voglia di raccontarsi e
mi parla di un quaderno dove ha riassunto la storia della vita della madre.
Quando viene a sapere che io scrivo, insiste perché legga questi appunti. Tra
quelle righe trovo un tesoro umano di
grande valore. Con il suo consenso ho deciso di
farne un romanzo affinché quella ricchezza non andasse perduta
nell'oblio. È la storia di tre giovani contadine del '900 italiano. Povere,
umiliate, con le spalle piegate dal duro lavoro e l'anima offesa da tante
amarezze. Soffrono in silenzio attraversando tutti gli eventi principali del
secolo: l'aspra condizione della mezzadria, le due guerre, il fascismo e la
grettezza della morale contadina che annulla ogni slancio vitale dei loro
giovani cuori. Ecco perché le ho definite "figlie minori", le più
piccole, le più ignorate, riscattate però dalla forza e dalla determinazione
con cui affrontano le varie vicissitudini.
A.M.: Tre donne
parlano attraverso la tua bocca.
Gigliola Biagini: Loreta
(voce narrante), Angela e Maria raccontano la loro vita. Sono cugine, amiche,
confidenti. Formano una piccola squadra solidale. In quei tempi durissimi, i
contadini vivevano una condizione di semi-schiavitù. Essere contadina e donna
era un'ulteriore condanna. Lavoravano come gli uomini, ma le loro ossa più
tenere e la loro sensibilità d'animo subivano maggiori contraccolpi rispetto ai
loro compagni. Questo libro racconta tutto ciò proprio da un punto di vista
femminile.
A.M.: Quali
sono le tematiche portanti di “Figlie minori del secolo breve”?
Gigliola Biagini: Se
questo libro si prefiggesse uno scopo sarebbe quello di parlare alle giovani
donne di oggi. Dire loro che le possibilità che hanno sono frutto di un lavoro
fatto sulla propria pelle dalle loro ave. Non devono scordarlo e soprattutto
non perdere di vista, nella corsa per i propri obbiettivi, di quelle
caratteristiche che ci rendono non uguali agli uomini ma anche altro da loro.
A.M.: Ti senti
una scrittrice del terzo millennio? Come ti trovi con internet ed i social
network?
Gigliola Biagini: Sono
grandi mezzi di comunicazione che se usati bene offrono l'occasione, con una
semplicità e una comodità senza pari di
allargare gli orizzonti della mente. Personalmente ho un felice rapporto con
questi strumenti. Sono curiosa di natura e ho sempre voglia di imparare cose
nuove. Preferisco Facebook a tutti gli altri social. Offre l'opportunità, al di
là dei semplici post, di conoscere il pensiero delle persone con cui ti
relazioni. Non credo che siano forme di relazioni sterili come molti
sostengono. Gran parte di quello che sei, se hai il coraggio di mostrarti,
passa anche da dietro lo schermo del pc. D'altronde la falsità e l'ipocrisia sono
presenti anche nei rapporti vis a vis.
A.M.: Ricordo che
sei molto sensibile alla tematica Donna. Come vedi questo nuovo secolo nel
quale, per lo meno in occidente, le donne possono ambire a qualsiasi carica e
lavoro?
Gigliola Biagini: La
donna si è emancipata molto, questa è una realtà di fatto, ma certi pregiudizi
nei confronti del femminile sono dure a morire. Spesso per raggiungere degli
obiettivi importanti ancora oggi è costretta a fare delle rinunce, sacrificare
la vita privata, e qualche volta la maternità. Secondo me siamo sulla buona
strada, se non perdiamo però la nostra vera essenza che come ho detto prima ci
rende non uguali ma altro dai nostri compagni maschi. Forse varrebbe la pena
puntare proprio sulle diversità e costituire delle lobby come hanno fatto altre
categorie di minoranza (gli omosessuali per esempio). Seppure il termine lobby
può suonare un tantino sinistro, le donne devono ancora imparare tanto su come
costruire una squadra di solidarietà e sostegno. Riguardo al femminicidio,
fenomeno in espansione, ritengo che sia proprio l'isolamento della donna a favorirlo.
Nuclei familiari sempre più esigui, uno stile di vita che lascia poco tempo per
le relazioni umani extra familiari creano
spesso condizioni d'impossibilità a condividere con altre donne, amiche,
sorelle... i propri drammi esistenziali. L'isolamento rende le donne vulnerabili e facili prede dell'odio
maschile.
A.M.: Qual è
l’ultimo libro che hai letto? E l’ultimo film che hai visto?
Gigliola Biagini: L'ultimo
libro che ho letto è "L'angioletto" di George Simenon nella nuova
riedizione delle opere di questo autore dalla prosa sciolta ed accattivante
seppure non proprio modernissimo. Ma la modernità è un concetto che ha molte
sfumature. Ultimamente non vado spesso al cinema e l'ultimo bellissimo film che
ho visto è "La grande Bellezza" di Sorrentino. Ho riscoperto invece
il piacere di andare a teatro che mi regala molte più emozioni.
A.M.: Come ti
trovi con la casa editrice Rupe Mutevole Edizioni? La consiglieresti?
Gigliola Biagini: Questo
è il terzo libro che pubblico con Rupe Mutevole. Durante questi anni,
nonostante le gravi difficoltà dell'editoriaitaliana, trovo che sia molto
cresciuta in esperienza ed in qualità. La consiglio senza dubbio.
A.M.: Ci
saranno delle future presentazioni del libro? Sotto Natale?
Gigliola Biagini: Non
ho ancora organizzato nulla a riguardo ma spero di darvene presto notizia.
A.M.: Salutaci
con una citazione…
Gigliola Biagini: Proprio
in questi giorni ho trovato una citazione molto bella che sintetizza bene il
travaglio dell'emancipazione femminile e anche questa assurda ondata di odio
che è l'origine del fenomeno femminicidio:
"Mi
hanno sepolto,
ma quello
che non sapevano,
è che io
sono un seme."
Mujer
Arbol
Per pubblicare con Rupe Mutevole Edizioni invia un'e-mail
(info@rupemutevole.it) alla redazione inviando il tuo inedito, se vuoi
pubblicare nella collana "Trasfigurazioni" con la collaborazione di
Oubliette Magazine invia ad: alessia.mocci@hotmail.it
Written by Alessia Mocci
Addetta stampa (alessia.mocci@hotmail.it)
Info
http://www.rupemutevoleedizioni.com/
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