Il Bianchello del Metauro
Quando si parla di Bianchello del Metauro si fa riferimento a un vino DOC che viene prodotto nei territori della provincia di Pesaro e Urbino, su quelle colline che a partire dal Mare Adriatico risalgono in direzione dell'interno e arrivano sulle rive del fiume Metauro. Si tende, in ogni caso, a considerare migliore la zona di produzione che si trova a nord del corso d'acqua: è in questa area, infatti, che si collocano gli storici produttori di tale denominazione. Il vino ha ottenuto la denominazione DOC nel 1969, e si contraddistingue per un colore giallo paglierino; il suo titolo alcolometrico minimo è pari all'11.5%, mentre il suo profumo è caratteristico delicato. Si tratta di un bianco facile, dal sapore armonico e fresco e di pronta bevuta, gradevole e secco, che è in grado di mostrare una sottile personalità nelle sue migliori espressioni.
Bianchello del Metauro: un po' di storia
Può essere interessante andare alla scoperta del Bianchello del Metauro, noto anche come Greco o Biancame: si narra, per esempio, che fosse noto già due secoli prima della nascita di Cristo. Tale vino viene infatti citato per raccontare che, in occasione della calda vigilia della celebre battaglia del Metauro, andata in scena nel 207 avanti Cristo, gli uomini dell'esercito del cartaginese Asdrubale apprezzarono così tanto questa bevanda da sbronzarsi. Proprio a causa di questa colossale sbornia, la battaglia venne vinta dall'esercito romano.
Caratteristiche del vino
Al di là degli avvenimenti militari, quel che conta è che il Bianchello del Metauro ha origine da un'uva autoctona che è tutelata dalla Comunità Europea proprio per la sua diffusione molto limitata, che riguarda pochissimi paesi delle Marche. Alcuni studi effettuati di recente sul DNA del vitigno lo ricollegano a un Trebbiano. In qualsiasi caso, è bene ricordarsi di servire il Bianchello all'interno di un calice sottile, slanciato e incolore: in questo modo, infatti, esso può manifestare la propria luminosità. Un calice di questo tipo, inoltre, consente di valorizzarne la freschezza in tutto e per tutto, e di mettere in risalto i sentori di fruttato che lo caratterizzano. Affinché la ricchezza del vino possa essere colta, è necessario che il calice venga riempito a metà. Per quanto concerne la temperatura di servizio, durante i pasti questo vino va portato in tavola a una temperatura non inferiore ai nove gradi; viceversa, per un aperitivo si può optare anche per una temperatura leggermente più fresca.
Il Bianchello del Metauro di Crespaia
Tra le aziende specializzate nella produzione del Bianchello del Metauro, spicca Crespaia, naturalmente in territorio marchigiano: in un mix di tradizione e natura incontaminata, è in grado di rendere questo vitigno un punto di riferimento e un motivo di eccellenza non solo della regione, ma di tutta l'Italia.
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