L’OUTSOURCING DEL PROCESSO DI GESTIONE E
CONTROLLO DELLE NOTE SPESE:
UNA LEVA STRATEGICA E OPERATIVA PER OTTIMIZZARE
I COSTI E LE RISORSE
di Paola Casoni -
Manager del Dipartimento Oneri Sociali Lowendalmasaï
Nel
corso degli ultimi anni le aziende hanno dovuto modificare i propri modelli e
processi organizzativi, per rispondere alle mutevoli esigenze economiche e
sociali del mercato. In questo contesto le imprese hanno reagito con due
diverse modalità: alcune realtà hanno adottato una strategia di
ridimensionamento e di forte consolidamento di tutti i processi al proprio
interno, altre si sono orientate verso modelli di esternalizzazione di alcuni
processi di business, che vengono quindi gestiti in outsourcing.
Anche
se l’outsourcing di per sé non è una novità, questo fenomeno sta vivendo un
periodo di enorme sviluppo. Inoltre, non sono più solo le grandi aziende ad
adottare una strategia di outsourcing, bensì sempre più PMI si muovono alla
ricerca di consulenti esterni specializzati in grado di gestire, con elevati
standard qualitativi e di sicurezza, alcuni processi aziendali non core.
Sempre
più spesso quindi l’outsourcing viene considerato dalle imprese una fase
strategica della propria crescita, utile per diminuire i costi e liberare le
risorse da dedicare ad attività più core, oltre che per migliorare i propri
processi e aumentare le proprie competenze.
L’area
forse più interessata dall’outsourcing è quella della gestione delle risorse
umane, in particolare per quanto riguarda la gestione di buste paga e
contributi, recruitment, formazione, gestione Comp&Benefit, ecc. Esiste
però un’ulteriore area, che impatta sul comparto HR, che ancora poche imprese
tendono a esternalizzare, quella delle note spese. Molte aziende devono infatti
gestire mensilmente un numero consistente di note spese. Questa attività, se
svolta bene, richiede molto tempo e impegna molte risorse dell’ufficio
personale e amministrazione.
Affidando
all'esterno il processo di gestione e controllo delle note spese, le aziende
possono ottenere una serie di benefici in termini di abbattimento dei costi,
maggiore efficienza del processo di validazione e liquidazione delle note spese
ai collaboratori, diminuzione del rischio di rimborso di “spese non
giustificate”, controllo e conformità con le policy aziendali. Un altro aspetto
che molte volte viene sottovalutato è la possibilità di recuperare gli importi
IVA, sia esteri sia locali, che vengono altrimenti imputati a costo.
Cerchiamo
però di comprendere in concreto come potrebbe essere gestito in outsourcing il
processo relativo alle note spese, e quali potrebbero essere i benefici
derivanti da questa attività.
Anche
se ovviamente l'azienda può decidere se dare in outsourcing tutta o solo parte
della gestione delle proprie note spese, l'esperienza dimostra che si ottengono
maggiori risultati se viene esternalizzato tutto il processo, dal momento della
ricezione della nota spese inviata dal dipendente, al suo controllo in base
alla travel policy vigente, alla gestione delle anomalie riscontrate, alla sua
validazione, alla contabilizzazione, all’individuazione di giustificativi
esteri e/o italiani idonei ai fini IVA, alla comunicazione al reparto HR degli
importi da rimborsare e quindi da riportare nel cedolino, fino all’archivio
della nota spese stessa.
Successivamente
è necessario decidere se far gestire l'attività dal partner scelto presso la
propria sede oppure off site. Sicuramente la scelta di far risiedere il
consulente presso la propria sede porta all’azienda notevoli benefici,
permettendo un maggiore controllo sulle risorse e sui processi. Inoltre si
facilita il trasferimento continuo di know-how dai consulenti al personale
dell’azienda, grazie a una costante condivisione degli obiettivi strategici.
Viene anche resa più semplice ed efficace la gestione di eventuali anomalie e
controversie.
Prendiamo
come esempio un’azienda che deve gestire al mese circa 1.500 note spese. Per
processare un numero così elevato di documenti, che vanno controllati, validati
e contabilizzati, l’azienda dovrebbe dedicare più risorse full time, scelta che
un’azienda in genere non può permettersi. Perciò l’approccio più consolidato è
quello di verificare le note spese a campione. Questo implica, ovviamente, un
elevato margine di errore, impedendo il controllo di tutte le eventuali
anomalie. Se si pensa che di media possono essere identificati 30 diversi
codici di anomalie, è facile comprendere come gli errori presenti nelle note
spese, se non individuati e corretti, possano comportare per le aziende
notevoli costi. Le anomalie più frequenti riguardano il superamento dei
massimali definiti dalla policy aziendale relativi, ad esempio, alla somma che
il dipendente può spendere per pranzi e hotel, oppure la compilazione errata
delle schede carburante e dell’intestazione delle fatture.
Il
valore aggiunto portato da un consulente che gestisce in outsourcing le note
spese, è proprio quello di poter verificare “a tappeto” tutte le note spese,
segnalare all’azienda le eventuali anomalie riscontrate in fase di controllo per
poterle correggere e trovare nuove strategie al fine che le stesse non possano
ripresentarsi in futuro. Nello specifico gli step operativi per una corretta
gestione delle note spese riguardano: il controllo della presenza di
giustificativi allegati alla nota spese che rispettino le procedure aziendali,
la richiesta o sollecito al dipendente di eventuali giustificativi mancanti, la
verifica dei conteggi, la segnalazione al dipendente o alla direzione di
eventuali anomalie e/o errori, la validazione e contabilizzazione delle note
spese, l’individuazione dei giustificativi esteri e/o italiani idonei ai fini
IVA, la trasmissione dei saldi per ogni singolo dipendente all’HR,
l‘archiviazione elettronica e/o cartacea della documentazione, il reporting.
In
questo processo il ruolo strategico del consulente esterno è anche quello di
poter verificare con l’azienda se le policy adottate siano efficaci per
garantire il minor margine di errore possibile e per facilitare i dipendenti
nella compilazione delle note spese e dei vari documenti che vanno a esse
allegati. Obiettivo finale è veder diminuire drasticamente le anomalie e di
conseguenza i costi a carico dell’impresa.
Altro
aspetto che, come detto prima poche aziende tengono sotto controllo durante la
rendicontazione delle note spese, è il recupero dell’IVA estera e locale.
Infatti una volta validata la nota spese, è possibile controllare se le fatture
allegate sono idonee e detraibili ai fini IVA, siano esse italiane o estere,
per avviare in parallelo il processo di recupero. I due processi - gestione
delle note spese e attività di recupero IVA - sono tra loro fortemente
sinergici e rappresentano per l’azienda una concreta leva strategica e
operativa per trasformare un costo vivo in un’opportunità di guadagno.
Se è
vero che la tendenza delle aziende è quella di analizzare e rivedere i propri
processi per cercare aree che consentano risparmi in termini di costi e
risorse, l’esternalizzazione delle note spese deve essere considerata
un’attività strategica in grado non solo di liberare risorse e migliorare i
processi, ma anche di ottenere notevoli benefici in termini di risparmio.
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