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giovedì 26 febbraio 2015

Commercio: nel 2014 vendite alimentari giù dell'1,1%. Anche la Gdo vacilla, tengono solo i discount

La Cia commenta i dati diffusi dall'Istat: nonostante il moltiplicarsi di promozioni e offerte speciali, nell'ultimo anno oltre 15 milioni di famiglie hanno continuato a tagliare sul carrello alimentare. Solo le cattedrali del low-cost sfuggono al segno meno, e anzi crescono in dodici mesi del 2,4%.

 

Gli italiani in bolletta nel 2014 hanno continuato a tagliare ogni tipo di spesa, anche quella per il cibo, come dimostrano i dati sulle vendite al dettaglio dei generi alimentari che hanno chiuso l'anno con una flessione tendenziale dell'1,1 per cento. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, in merito ai dati Istat diffusi oggi, spiegando che ci sono ancora oltre 15 milioni di famiglie che "accorciano" lo scontrino alimentare, tagliando su quantità e qualità, perché hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese.


La realtà è che la crisi si è consolidata al punto che, nel 2014, non hanno ceduto solo gli acquisti nei piccoli negozi di quartiere (-2,6 per cento), finora più esposti agli effetti della recessione. Anche la spesa nella Grande distribuzione organizzata si è ridotta dello 0,5 per cento nell'ultimo anno -sottolinea la Cia- coinvolgendo sia gli ipermercati (-1,9 per cento) che i supermercati (-1,2 per cento). E questo nonostante l'aumento esponenziale di promozioni e offerte speciali, con un prodotto su tre sugli scaffali "a sconto".


Solo i discount hanno mantenuto per tutto l'anno un trend costantemente positivo e hanno terminato il 2014 con un incremento del 2,4 per cento a livello tendenziale. D'altra parte -ricorda la Cia- sono 6,5 milioni le famiglie che ormai scelgono di fare la spesa quasi esclusivamente in questi "regni" del low-cost, che sono diventati a tutti gli effetti l'unica "via" praticabile per resistere alla pesante situazione economica del Paese.

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