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lunedì 2 marzo 2015

Video shock contro la vivisezione sui macachi



In un cortometraggio shock le immagini degli esperimenti di vivisezione normalmente praticati sui macachi, mostrati su un essere umano. Il messaggio provocatorio della campagna Salviamo i Macachi
Imprigionato ad una sedia di contenzione chiamata in termini scientifici "primate-chair", con un impianto di elettrodi nel cervello realizzato attraverso una breccia ossea nella scatola cranica. Costretto a stare immobile per giorni a subire esperimenti fastidiosi e totalmente estranei alla sua natura. Per una volta però non c'è un macaco fascicularis a fare da cavia, ma un attore, in un video che partendo dalla finzione vuole raccontare il dolore vero patito dai primati nei laboratori di vivisezione.

Il cortometraggio è stato realizzato dalla campagna Salviamo i Macachi, che da oltre un anno sta chiedendo la liberazione di quindici esemplari rinchiusi nello stabulario dell'Università di Modena. Macachi per i quali si sono mossi anche novanta parlamentari, decine di scienziati e migliaia di cittadini.

La regia è stata affidata a Piercarlo Paderno, regista e attivista per gli animali, che ha usato come base per la sceneggiatura del cortometraggio, proprio il protocollo sperimentale al quale sono attualmente sottoposti i macachi dell'Università di Modena.

"Nel cortometraggio ho voluto creare una realtà parallela, una realtà in cui a subire i medesimi esperimenti invasivi, mortali, non erano i macachi, ma un essere umano." Afferma il regista. "Mi auguro che lo spettatore vedendo il dramma nella riproduzione dell'esperimento su un suo simile possa meglio comprendere il dolore dei nostri cugini macachi, non tanto distanti da noi nella scala evolutiva."

Il cortometraggio è disponibile online all'indirizzo:
http://youtu.be/8rU6GND7ZKc

Nel mese di Marzo il video sarà trasmesso in alcune sale cinematografiche di Modena.
"Se la vivisezione fosse fatta sull'uomo, la chiameresti scienza?"
La campagna Salviamo i Macachi si batte per chiedere la liberazione di quindici macachi attualmente detenuti presso lo stabulario dell'Università di Modena. A fianco della campagna si sono schierati anche novanta parlamentari (di tutti gli schieramenti), decine di scienziati, e decine di migliaia di cittadini che hanno aderito sia alla petizione online che a quelle cartacee. Si è svolta una grande manifestazione che ha visto la partecipazione di migliaia di persone nel 2014, vari flash mob, tra cui un blitz durante un consiglio comunale in cui attivisti hanno srotolato uno striscione per i macachi dal balcone del Municipio di Modena. Nel Giugno 2014 proprio un video pubblicato dalla campagna, grazie all'accesso di un proprio attivista con un parlamentare dentro la struttura ha fatto il giro del Paese ed è stato oggetto di servizi ai telegiornali nazionali e di più di una interpellanza parlamentare.
CONTATTI:
Animal Amnesty: stampa@animalamnesty.it
Sito: www.salviamoimacachi.it

 
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