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domenica 5 aprile 2015

Il cantiere tra i due oceani: Salini Impregilo amplia il Canale di Panama

"L’entusiasmo di chi è consapevole di partecipare alla costruzione di un’opera che resterà nella storia dell’umanità". Così il giornalista Roberto Taglialegna della trasmissione Inviato speciale di Radio1 descrive il clima che si respira in quello che è considerato al momento il più grande cantiere del mondo: l'ampliamento del Canale di Panama.
Per ascoltare la trasmissione Inviato speciale, seguire questo link >>

Il progetto, partito nel 2009 e ormai in dirittura darrivo, vede tecnici e imprenditori italiani di Salini Impregilo a capo di un consorzio internazionale. Prevede la realizzazione di un nuovo Canale che – a complemento dell’esistente – consentirà il transito di navi di maggiori dimensioni, incrementando il traffico commerciale in risposta agli sviluppi ed alla continua espansione del mercato dei trasporti marittimi.
Sono oltre novemila le persone che dal 2009 lavorano senza sosta, anche con turni notturni per completare l’opera.
"Pensare che tra qualche mese proprio da dove stiamo parlando - dice Taglialegna nel servizio - passeranno navi lunghe trecento sessantasei metri con una larghezza di cinquanta capaci di trasportare oltre quindicimila container, vi fa capire la grande capacità dell’uomo di misurarsi sempre con nuove sfide al limite dell’impossibile. Il sogno di un canale che unisse i due oceani risale già nel lontano 1524 quando Re Carlo V ne aveva capito l’importanza, un progetto che rimase solo sulla carta. Ma nel 1904 la visione diventò realtà, l’impresa colossale per l’epoca fu un trionfo il 15 agosto del 1914 la Ancon fu la prima nave ad attraversare ufficialmente il Canale di Panama, anche allora le maestranze italiane che godevano di una professionalità unica nel campo delle infrastrutture erano accorse numerose, non erano semplici operai ma erano maestri nel costruire strade, case e ponti, lavoratori tenaci e capaci di resistere alle torride temperature equatoriali, come allora oggi l’Italia torna ad essere protagonista del nuovo progetto che si sta realizzando, non più operai in fuga dalla fame ma tecnici di altissimo livello che possono così esaltare la loro abilità ingegneristica. Sono gli uomini della Salini-Impregilo, che insieme alla spagnola Sacyr e alla belga Jan de Nul, formano il consorzio internazionale che si è impegnato con il governo panamense"

"Questo - spiega nell'intervista Giuseppe Quarta, CEO del progetto - è un progetto che per noi è un contratto da tremila e cinquecento milioni di dollari, ma a livello globale induce circa venti a trenta miliardi di dollari di lavori in altre parti del mondo. In questo momento ci sono porti che si stanno ampliando, porti che si stanno dragando, navi nuove che sono in costruzione, quindi è veramente un progetto che cambia la fisionomia del commercio."

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