Si è tenuta oggi la consegna dei premi ‘Ricercatamente’, riservati a ricercatori under 35, promosso dal Consiglio nazionale delle ricerche e dall’Accademia nazionale dei lincei per valorizzare il talento dei giovani che hanno contribuito allo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica. Lo spettro abbraccia tutti i Dipartimenti: dalla conservazione del latte materno ai nanosistemi per rilasciare le terapie anti-tumorali in maniera controllata e selettiva, fino al paradosso dell’innovazione nel sistema giudiziario italiano.
Lo spettro
delle scoperte e tecnologie di giovani ricercatori
selezionato da Consiglio nazionale delle ricerche e
Accademia nazionale dei lincei è davvero vario e
innovativo: sette under 35 ai quali è stato conferito il
premio ‘Ricercatamente’, giunto alla seconda edizione. La
cerimonia di consegna si è svolta oggi a Roma, presso la
sede dei Lincei in palazzo Corsini, e ha visto
riconosciuto con una somma di 5.000 euro un ricercatore
per ogni macro-area del Cnr.
Per il
dipartimento di ‘Scienze bio-agroalimentari’ la vincitrice
è Marzia Giribaldi dell’Istituto di scienze delle
produzioni alimentari (Ispa-Cnr) di Torino, per le sue
ricerche sull’ottimizzazione dei processi che portano a
una migliore conservabilità della qualità nutrizionale del
latte materno, consigliato per l’alimentazione del neonato
anche prematuro.
Ad emergere nel campo ‘Scienze
biomediche’ è Claudio Procaccini dell’Istituto di
endocrinologia e oncologia sperimentale (Ieos-Cnr) di
Napoli, per lo studio della relazione tra lo stato
energetico-nutrizionale e la disregolazione funzionale del
sistema immunitario, allo scopo di comprendere i
meccanismi di base che governano la tolleranza
immunologica nell’ambito di disordini autoimmunitari.
Nella
macro-area ‘Scienze fisiche e tecnologie della materia’
premiata Nicoletta Gnan, assegnista presso l’Istituto dei
sistemi complessi (Isc-Cnr) di Roma, per i suoi studi su
nuove interazioni colloidali che, oltre ad avere rilevanza
per lo sviluppo di nuovi materiali, sono utili per
comprendere e manipolare le interazioni tra particelle.
Nel settore ‘Scienze chimiche e tecnologie dei materiali’
si è distinto Michele Iafisco, ricercatore presso
l’Istituto di scienza e tecnologia dei materiali ceramici
(Istec-Cnr) di Faenza, per lo sviluppo di nanosistemi
bioriassorbibili in grado di rilasciare l’agente
terapeutico in maniera controllata e selettiva nei
distretti tumorali.
Nella
macro-area ‘Ingegneria, Ict e tecnologie per l’energia e i
trasporti’ il premio è andato a Carmela Russo, assegnista
dell’Istituto di ricerche sulla combustione (Irc-Cnr) di
Napoli, per gli studi sulla produzione e caratterizzazione
dei carboni formati nella combustione, rilevanti per il
miglioramento dell’efficienza energetica, la tutela
dell’ambiente e come materiali idonei all’ingegneria.
Ricercatrice presso l’istituto di ricerca per la
protezione idrogeologica (Irpi-Cnr) di Perugia, Angelica
Tarpanelli è la vincitrice del premio nel settore ‘Scienze
del sistema Terra e tecnologie per l’ambiente’, per l’uso
di sensori satellitari per applicazioni idrologiche e
idrauliche.
Infine, per il dipartimento ‘Scienze umane e
sociali, patrimonio culturale’ il premio è stato
consegnato a Luca Verzelloni, assegnista dell’Istituto di
ricerca sui sistemi giudiziari (Irsig-Cnr) di Bologna, per
lo studio del paradosso dell’innovazione nel sistema
giudiziario italiano.
“Attraverso
questo premio, il Cnr e i Lincei intendono far conoscere
al grande pubblico giovani di qualità e valorizzare il
loro lavoro”, ha detto Luigi Nicolais, presidente del
Consiglio nazionale delle ricerche. “Promuovere
l’eccellenza presente nei nostri dipartimenti è
principalmente un modo per continuare a proporre la
ricerca e il suo più grande Ente nazionale come cerniera e
leva per la crescita del Paese: un obiettivo ambizioso per
il quale ci affidiamo soprattutto ai giovani, che invito
ad avere fiducia e che conto sapranno guidare il
cambiamento. Insieme dobbiamo però crederci e trovare
risorse, pubbliche e private, tali da poter assicurare un
futuro stabile ai ricercatori precari e garantire la
crescita complessiva della ricerca. Solo in questo modo
eviteremo di disperdere un patrimonio prezioso di passione
e talento”.
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