Il progetto SharkLife è stato promosso dalla Ue con CTS capofila e FIPSAS, AGCI-AGRITAL, Cibm, Fondazione Cetacea Onlus, Parco Nazionale dell'arcipelago di La Maddalena, Area Marina Protetta delle Isole Pelagie. Cofinanziatori: Ministero dell'Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, Parco Nazionale dell'Asinara e Provincia di Reggio Calabria
ANIMALI. ALLARME SQUALI NEL MEDITERRANEO: SONO IN PERICOLO DI ESTINZIONE!
QUALCOSA PERO' E' CAMBIATO, GRAZIE ANCHE A SHARKLIFE

In Europa il 7,5% delle specie di pesci marini europei è a rischio di estinzione come conferma il rapporto appena pubblicato dalla IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) e dalla Commissione Europea. Il dato più allarmante riguarda gli squali, razze e chimere. Il 40,4% sono ad altissimo rischio di estinzione.
A fornire un quadro generale sulle condizioni in cui versano gli squali nel Mediterraneo ci ha pensato oggi nel suo convegno conclusivo SharkLife presso Società Geografica Italiana, il progetto Life+ della Commissione Europea iniziato nel 2011 orientato ad implementare azioni urgenti per la conservazione dei pesci cartilaginei nei mari italiani, con una particolare attenzione al trigone viola ed allo squalo elefante, il pesce più grande del Mediterraneo.
Per questo motivo l'AGCI Agrital, associazione di cooperative di pescatori e partner del progetto, ha attivato la propria rete territoriale per programmare delle cale sperimentali utilizzando palangari armati con ami circolari in alcune regioni, ovvero Sicilia, Calabria e Puglia. Sono stati quindi fatti realizzare 5 palangari completi di 1.000 ami circolari ciascuno e, individuate le marinerie di riferimento a Porto Rosa (ME) in Sicilia, Lesina (FG) e San Foca (LE) in Puglia, e Bagnara Calabra (RC) in Calabria, sono state condotte 3 distinte campagne: nell'estate del 2012, 2013 e 2015.

Nel complesso le catture commerciali sono state buone, a dimostrazione del fatto che gli ami circolari non riducono le catture di pescespada. Nel mesi di maggio e giugno 2015 si è proceduto ad effettuare le ultime uscite in Puglia, coinvolgendo 6 motopesca, 4 di Lesina e 2 di San Foca, per un totale di 24 uscite e circa 24.000 ami circolari utilizzati.

Un contributo alla conservazione degli squali arriva anche dal mondo della pesca sportiva. La FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva Attività Subacquee e Nuoto Pinnato), partner del progetto SharkLife, per dare un segnale tangibile alla salvaguardia di questi animali grazie a questo progetto ha deciso di modificare il regolamento delle competizioni di pesca sportiva vietando il prelievo di tutte le specie di squali, razze e trigoni, e promuovendo tra i suoi associati l'attività di Tag and Release, che consiste nel "marcare" e successivamente rilasciare la preda dopo la cattura.
La sua presenza nei nostri mari, oltre che dalle occasionali osservazioni effettuate in mare aperto, è purtroppo testimoniata dalle molte catture accidentali effettuate con le reti da posta. Per risolvere il grave problema delle catture accidentali, nell'ambito di SharkLife, l'unità di ricerca dell'Università della Calabria (DIMES), ha progettato e messo a punto uno speciale dispositivo in grado di lanciare un segnale d'allerta quando gli squali elefanti, o altre specie marine di grandi dimensioni, finiscono accidentalmente nelle reti da posta. Si tratta di una rete da posta sensorizzata, costituita da una classica rete a tramaglio a tre strati.

I moduli Slave sono costituiti da boe immergibili capaci di operare alla profondità di almeno cento metri. Essi ospitano alcuni sensori connessi al modulo Master mediante un cavo marino che provvede altresì alla loro alimentazione. La configurazione dei sensori delle boe Slave prevede la rilevazione delle vibrazioni, della profondità, l'intensità del suono e lo stato trazione delle funi.
I dati provenienti dai sensori sono memorizzati dal modulo master galleggiante e periodicamente inviati al server remoto tramite la connessione dati. Un programma, funzionante sul server remoto, rende disponibile, tramite il web, un'interfaccia grafico per la visualizzazione in tempo reale dei dati e per il download dei file registrati.

Il sistema ha dimostrato di essere sensibile alle vibrazioni trasmesse dal cavo sommitale della rete fino a distanze dell'ordine del centinaio di metri. Il sensore di pressione ha correttamente rilevato il sollevamento della boa rispetto alla profondità di posa, mentre l'idrofono ha rilevato la presenza di suoni generati artificialmente in sua prossimità, quali il getto d'aria del respiratore o il passaggio del motoscafo di appoggio al di sopra della rete. Di questo dispositivo sono stati realizzati in totale 3 esemplari che verranno utilizzati nel futuro dai pescatori che, durante il progetto, hanno partecipato alla sperimentazione.

Oltre ai pescatori, professionali e sportivi, al personale delle Capitanerie di Porto e ai veterinari, che si possono considerare "addetti ai lavori", SharkLife ha avuto un altro importante destinatario: il grande pubblico che tra le varie attività ha potuto ammirare 5 mostre di cui 1 itinerante e 4 stabili, allestite nell'Area Marina Protetta delle Isole Pelagie, nel Parco Nazionale di La Maddalena e in quello dell'Asinara e c/o la sede di Fondazione Cetacea, partner di progetto. La mostra itinerante, nel corso del progetto, è stata ospitata in 15 tra musei e acquari ed è stata visitata da oltre 200.000 persone.
"Abbiamo lavorato, con grande soddisfazione, alla costruzione di un'alleanza storica: quella tra i
pescatori e gli "squali" - dichiara Stefano Di Marco Vice Presidente Nazionale di CTS. Siamo certi che stiamo andando verso la giusta direzione e che i veri a beneficiarne saranno proprio gli squali che, all'apice della catena alimentare, giocano un ruolo fondamentale nel mantenimento degli equilibri dell'ecosistema marino. Basta con il terrore mediatico. Nel mondo mietono più vittime le zanzare che gli squali. Se non si capisce che gli squali rappresentano dei veri e propri indicatori dello stato di salute dei mari e che la loro scomparsa determinerebbe un'inevitabile rottura dei delicati equilibri del mondo sommerso – conclude Di Marco – arriverà un momento in cui sarà davvero troppo tardi intervenire."


Nessun commento:
Posta un commento