Italiani e due ruote: perché le amiamo tanto.
Scooteristi e motociclisti a confronto tra praticità, passione e sicurezza
Una ricerca QUIXA traccia i profili di chi sale in sella a ciclomotori e motocicli.
Nessuno si ritiene spericolato sulle due ruote, fanno paura automobilisti e instabilità
Milano, 4 giugno 2015 – Gli italiani non rinuncerebbero mai all'auto ma gli amanti delle due ruote continuano a crescere. Lo conferma – tracciando un profilo dei centauri del Bel Paese – la ricerca "Stetoscopio - Il sentire degli assicurati italiani", promossa dalla compagnia assicurativa online QUIXA e condotta da MPS Marketing Problem Solving.
SI SALE SEMPRE DI PIÙ IN SELLA, SOPRATTUTTO IN LUGURIA. Secondo l'indagine, a utilizzare un ciclomotore (fino a 50 cc e 45 kmh di velocità massima) o un motociclo (superiore a 50 cc e 45 kmh) – di sua proprietà o appartenente a un familiare – è ben il 52% del campione, rappresentativo della popolazione italiana adulta. D'altronde anche i dati ufficiali sul parco circolante (fonte: elaborazione su dati ACI) mostrano che in dieci anni, dal 2004 al 2014, il numero dei soli motocicli[1] (esclusi ciclomotori) in Italia è cresciuto del 42%, mentre il numero complessivo dei veicoli in circolazione è cresciuto in media del 12%. Nel 2014 i più appassionati sembrano i liguri: Genova, Imperia e Savona hanno la maggiore percentuale di due ruote rispetto al totale del parco veicoli provinciale. Seguono Livorno, Trieste, La Spezia, Rimini, Pesaro e Urbino, Massa Carrara e Palermo.
IL PROFILO DEI CENTAURI: SCOOTERISTI E MOTOCICLISTI A CONFRONTO. Gli italiani sanno bene che le due ruote hanno molti vantaggi. Nella classifica stilata dalla ricerca di QUIXA, quello più apprezzato è la possibilità di evitare il traffico, come ha sottolineato il 57% degli intervistati. Seguono la maggiore facilità nel trovare parcheggio (indicata dal 50% del campione) e il minor consumo di carburante (45%)[2]. Se su questi punti fondamentali tutti sono d'accordo, è sulle altre motivazioni che si dividono gli amanti delle cilindrate più basse e gli appassionati dei motori più potenti. Se i primi sono interessati soprattutto agli aspetti pratici, chi possiede veicoli di grossa cilindrata è guidato anche dalla "passione": utilizza la moto per il senso di libertà che permette di provare (33%) e per la possibilità di apprezzare viaggi e paesaggi meglio di quanto sarebbe possibile fare in auto (22%). A seconda del tipo di mezzo che si possiede, infatti, cambiano vissuti e abitudini e i profili emersi dalla ricerca "Stetoscopio" sono molto chiari.
CHI USA IL CICLOMOTORE è..
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CHI USA LA MOTO è…
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Urbano: si sposta quotidianamente per brevi tragitti e rimane in città
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Extra-urbano: percorre tragitti a medio e lungo raggio, sia in città che fuori porta
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Estivo: utilizza le due ruote soprattutto nella bella stagione
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Quattro stagioni: non viene condizionato troppo dalla brutta stagione e tende a utilizzare la moto tutto l'anno
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Pratico: si sposta con il ciclomotore soprattutto per motivi di lavoro
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Passionale: ama guidare il suo mezzo in occasioni di svago e divertimento
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Generoso: non è geloso del suo mezzo e lo condivide con altri membri della famiglia
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Esclusivista ma socievole: è l'unico in famiglia a usare la moto ma ama condividere le sue esperienze con altri appassionati
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Fast: sceglie le due ruote per velocizzare i tempi e accedere alle zone vietate alle auto
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Slow: monta in sella per godersi il paesaggio e la natura
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Preoccupato: sulla strada sente di essere vulnerabile a cadute (soprattutto con cattive condizioni atmosferiche) e a comportamenti scorretti di altri veicoli
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Tranquillo: è rassicurato dalla robustezza della moto, che lo fa sentire stabile anche con condizioni climatiche avverse
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SICUREZZA SU DUE RUOTE. Su una cosa tutti i conducenti di mezzi a due ruote, che rappresentano una delle "utenze deboli" della strada, sono d'accordo: non ritengono di essere più spericolati degli automobilisti. Oltre il 30% di chi usa sia l'auto che la moto sostiene di avere una guida più prudente in sella che al volante, mente i restanti due terzi dichiarano di mantenere lo stesso stile di guida e solo in pochi confessano di cedere a qualche trasgressione sulla moto. A fare paura, invece, sono i comportamenti imprudenti di utenti "forti" della strada, automobilisti in primis, e la minore stabilità dei veicoli più leggeri. Una curiosità: è soprattutto chi sale in sella ai mezzi più piccoli a sentirsi in pericolo anche se, secondo gli ultimi dati ACI–Istat, i veicoli più a rischio sono quelli di cilindrate superiori. I motocicli oltre i 50 cc, infatti, presentano l'indice di mortalità[3] più alto tra tutte le categorie di veicoli (1,68 vittime per 100 veicoli, contro lo 0.84 dei ciclomotori e lo 0.65 delle auto).
[1]
Dati per i solo motocicli, i dati per i ciclomotori non sono invece disponibili.
[2]
Ai rispondenti era consentito fornire più risposte alla domanda sui vantaggi percepiti nell’uso delle due ruote.
[3]
Rapporto tra numero di conducenti e passeggeri morti e numero di veicoli coinvolti in incidente stradale. Fonte: ACI–Istat
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