Un nuovo studio dell'Ufficio per l'Armonizzazione del Mercato Interno (UAMI), l'agenzia Europea per la proprietà intellettuale, mostra come le vendite di abiti, scarpe e accessori contraffatti nell'UE equivalga al 10 % circa delle vendite totali nei settori dell'abbigliamento, delle calzature e degli accessori dei 28 Paesi dell'UE.
I mancati introiti si traducono in una perdita diretta di 363 000 posti di lavoro perché l'industria legittima vende meno di quanto farebbe in assenza del fenomeno della contraffazione e, di conseguenza, impiega meno lavoratori.
Tale studio, pubblicato dall'Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale, affidato all'UAMI, stima anche l'impatto indiretto del commercio di prodotti contraffatti.
Se si tiene conto dell'effetto domino sui fornitori, le imprese legittime dell'UE accusano un calo di vendite pari a 43,3 miliardi di € a causa della contraffazione, con una perdita di circa 518 000 posti di lavoro.
Poiché i produttori e i rivenditori di prodotti contraffatti non pagano le tasse sulle entrate, i contributi previdenziali né l'IVA, la presenza della contraffazione causa un'ulteriore perdita di oltre 8 miliardi di € in termini di entrate statali non riscosse.
Il Presidente dell'UAMI, António Campinos, ha dichiarato: "Con questo studio possiamo quantificare l'impatto economico della contraffazione a livello europeo nei settori dell'abbigliamento, calzature e accessori, nonché le conseguenze in termini di mancati ricavi e posti di lavoro persi. Tali risultati non aiuteranno soltanto i responsabili politici nel loro lavoro, ma aiuteranno anche i consumatori a compiere scelte più coscienziose."
Il report odierno è parte di una serie di studi che stimano l'impatto economico della contraffazione in diversi settori industriali europei, i quali saranno pubblicati nei mesi a venire.
In Italia: la contraffazione di abiti, scarpe e accessori (quali cravatte, sciarpe e cinture) costa ai produttori, distributori e ai rivenditori al dettaglio italiani circa 4,5 miliardi di € in termini di mancati ricavi e più di 50 000 posti di lavoro (80 000 se si considera l'effetto indiretto).
Nei prossimi 18 mesi il presente studio sui settori dell'abbigliamento, delle calzature e degli accessori sarà seguito da valutazioni analoghe relative ad altri 10 settori noti per essere oggetto di violazioni dei DPI (quali: orologi e articoli di gioielleria, valigie e borse, articoli sportivi, giochi e giocattoli, farmaci, computer e componenti automobilistici, tabacchi e bevande alcoliche). A Marzo 2015, l'UAMI, attraverso l'Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale, ha pubblicato il primo studio di tale serie sull'impatto economico della contraffazione riguardante il settore dei cosmetici e dei prodotti per la cura della persona.
L'UAMI è la più grande agenzia dell'UE per la proprietà intellettuale, incaricata della registrazione dei marchi e dei disegni e modelli comunitari. Nel 2012 l'Ufficio ha assunto la gestione dell'Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale, che si occupa di sostenere la protezione e il rispetto dei diritti di PI.
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