Da Cipolla a Zammarano a Mitrani Sani e altri. Il volume analizza, nella rilettura degli scrittori coloniali del periodo, la condizione delle donne africane in Libia, Somalia, Eritrea, Etiopia e il loro rapporto di sudditanza con i militari e i coloni italiani di stanza nella regione. L'indagine, al di là degli aspetti storici, giuridici e antropologici, è centrata sulla rappresentazione letteraria della donna africana da parte del maschio italiano (per lo più militare-scrittore) aprendo nuove e interessanti prospettive nello straordinario sviluppo degli studi di genere nostrani.
I romanzi coloniali, dove abbondano le metafore sessuali dell'Africa-icona, offrono infatti una ricca casistica di rappresentazioni e comportamenti ripetitivi secondo il repertorio abituale dello stereotipato esotismo vecchia maniera: conquista-penetrazione, dominio culturale-possesso fisico. Con punte di grottesco nelle simulazioni ventriloque che rimarcano gesti, pensieri, desideri: "Io non voglio che nel tuo cuore ci sia posto anche per me, io non voglio nulla da te, tu considerami pure come una gàhaba (prostituta, ndr) - fa dire Guido Milanesi a Neschma, "La sperduta di Allah" - non calcolare il mio cuore e il mio pensiero, pensa solo al mio corpo e se ti piace fanne quel che vuoi". Insomma, si schematizza nella simulazione letteraria il leitmotiv della Venere nera "calda e appassionata, amante tutta istinto e devozione animalesca".

Così fu, almeno, sino alla razzializzazione fascista nell'Impero dell'Africa Orientale, con la nuova legislazione sul meticciato e la conseguente severa regolamentazione dei rapporti italiani/africane. Quando, inaugurando la politica di apharteid, si dirà che "la colonia è per gli ammogliati", pena il rimpatrio.
L'autore. Massimo Boddi lavora nel campo della comunicazione. Ha collaborato con riviste e tv in qualità di redattore e telereporter. Ultimamente, ha prodotto e realizzato, in collaborazione con la Fondazione UniVerde, la trasmissione "Madre Terra" per la prima parte della stagione 2015. Condotta da Alfonso Pecoraro Scanio, già Ministro dell'Agricoltura e dell'Ambiente, "Madre Terra" è andata in onda su Teleambiente, Europa7 e Teleregione Toscana.
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