Dal profumo al picciolo, passando per colore e stagionalità,
ecco gli indicatori che ci permettono di riconoscere in pochi secondi la frutta migliore
Milano, 3 agosto 2015 – Con l’arrivo del solleone si sa, fresche macedonie e nutrienti
frullati possono diventare protagonisti di spuntini e lunch break all’insegna della
leggerezza. È importante quindi saper
riconoscere e selezionare con poche e semplici mosse la frutta più fresca e gustosa.
E per evitare di incappare in fragole acerbe o di mettere le mani su meloni
al limite della fermentazione, arrivano 5 semplici regole firmate Cortilia. Il primo mercato
agricolo online, da sempre attento alla genuinità di frutta, verdura e prodotti
freschi, ha infatti stilato un vademecum con trucchi e consigli per riconoscere e mettere nel carrello solo
i frutti più buoni e maturi. E se colore, consistenza e profumo hanno la loro
importanza, uno dei segreti sta nel picciolo.
1) Colore - Come spesso accade, l’occhio vuole la sua parte e il
colore è il primo indicatore di bontà. Come riconoscerlo? Semplicemente, deve essere quello giusto: no a frutta troppo verde e quindi ancora acerba,
sì invece a colori accesi e uniformi. Le fragole, ad esempio, devono catturare
l’attenzione con un bel rosso vivo.
2) Picciolo - Apparentemente inutile, il picciolo è in realtà un indicatore fondamentale per poter
riconoscere la frutta migliore: la sua presenza, oltre a proteggere dagli
attacchi batterici dal momento della raccolta fino alla tavola, consente di determinare l’età del frutto. Verde e flessibile quando la raccolta è
avvenuta da poco, secco e
raggrinzito quando il frutto è più stagionato,
con poco sapore e scarsa qualità.
3) Consistenza - Nonostante ciascun frutto abbia una consistenza propria
(inutile paragonare una banana ad una susina), generalmente la frutta fresca deve avere una consistenza
soda: se è troppo dura è ancora acerba, mentre l’eccessiva morbidezza
indica un processo di deperimento avanzato. La virtù sta nel mezzo.
4) Profumo - Un buon profumo è
generalmente sinonimo di buon sapore, e non delude le papille gustative. Nel
caso del melone, per esempio, la buona qualità del frutto si riconosce principalmente
dal profumo: quando è dolce e intenso significa che ha raggiunto un perfetto
grado di maturazione.
5) Stagionalità – Ovvero
seguire i ritmi di Madre Natura. Ormai siamo abituati ad avere a disposizione qualsiasi
tipo di frutto tutto l’anno, tuttavia i
sapori migliori si trovano ancora nella frutta di stagione, in cui c’è una
maggiore concentrazione di minerali e vitamine. Per i mesi estivi, quindi, sì
a tavole imbandite con susine golose e pesche succulente, vietato invece mettersi
in cerca di cachi o mandarini.
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