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lunedì 28 settembre 2015

Pianificare future-proof. La resilienza come strategia di sviluppo del XXI secolo

A Como dal 15 al 18 ottobre arriva la prima scuola di Resilienza presso l'Accademia Galli. RENA e Climalia: serve una riflessione concreta su come integrare la resilienza nelle politiche di tutti giorni, dalla pianificazione alle strategie energetiche e sociali, al cambiamento climatico.
 
Sicurezza alimentare, sostenibilità energetica, adattamento al cambiamento climatico, coesione e giustizia sociale. Le sfide delle grandi città del XXI in un mondo sempre più iper-complesso e globalizzato richiedono nuovi strumenti per essere affrontate. Non si tratta di un processo adattivo dove inseguire ed aggiustare i problemi just-in-time. Dalla pianificazione di tipo toyotistico (ovvero adattarsi alla situazione), si deve passare ad una pianificazione resiliente, dove la struttura già contiene gli anticorpi di risposta. Dove gli scenari sono anticipati. Dove si prevengono i problemi. Dove si riflette in maniera integrata. Dove ogni intervento sugli spazi non è semplicemente di recupero ma rigenerativo e resiliente.

La resilienza è innanzitutto una caratteristica fisica dei materiali, perché è la capacità di resistere a sollecitazioni impulsive, di reagire a urti improvvisi senza spezzarsi. Così le città del futuro dovranno reagire ad eventi improvvisi, assorbendoli.

A questo scopo, per formare amministratori, urban planner, policy expert, ricercatori, RENA, il movimento che unisce e mobilita le comunità del cambiamento in Italia, organizza dal 15 al 18 ottobre la prima Scuola sulla Resilienza. Insieme a Climalia (impresa specializzata in servizi di adattamento al clima e resilienza) e grazie al sostegno di Accademia Galli a Como, si organizza un workshop "resistenziale" di tre giorni di formazione, su un tema destinato ad avere un impatto sulla vita di tantissimi cittadini. Lo si farà partendo dal coinvolgimento di Milano e Roma, le due città italiane che stanno maturando esperienze su questo fronte nell'ambito del programma 100 Resilient Cities promosso dalla Rockefeller Foundation.

«Sentiremo parlare di resilienza dei sistemi urbani perché è proprio in relazione a questo tema che si gioca la più grande sfida delle città intelligenti», spiega Piero Pellizzaro, di Climalia . Ma cosa si intende per resilienza? La cronaca di questi ultimi giorni ci mostra - qualora non ne avessimo già preso coscienza - che oggi dai cambiamenti climatici a quelli sociali, dalle pandemie alle carenze alimentari, i rischi da affrontare per le nostre città sono sempre più numerosi e complessi. In molte parti del mondo come anche nel nostro Paese, sono ormai diversi gli esempi in cui sono i cittadini a portare avanti azioni che, contribuendo al bene collettivo, li rendono attori di comunità resilienti. Per questo abbiamo voluto portare in questa prima edizione un approccio multirischio e multidisciplinare, per aprire le menti alla complessità del presente senza paura. Un tema centrale nel paese delle 100 città, l'Italia, dove il futuro economico non dipende da pochi grandi centri metropolitani, ma da un tessuto urbano diffuso, coeso e interdipendente.

«Il programma prevede interventi di importanti aziende italiane», continua Pellizzaro. «Imprese del calibro di ENEL e SELEX ES, che stanno portando la resilienza nei processi e sviluppo di prodotti per i loro clienti. Ma anche di rappresentanti delle principali amministrazioni locali italiane, quali - Roma, Milano, Bologna – attive sul fronte delle strategie urbane per la Resilienza. Così come importanti referenti delle principali istituzioni europee (UE), bancarie (Federcasse) o fondazioni, come la Rockefeller Foundation».

Il tema è ancora sotto la lente del mondo della ricerca: per questo la scuola di RENA ha coinvolto docenti di fama mondiale come Paolo Pileri (POLIMI), Ezio Manzini (DESIS) o Stefano Pogutz (Bocconi). In questo modo l'incontro, unico nel suo genere, declina la resilienza nelle sue diverse configurazioni, come principio "ispiratore" di politiche di governo. Come coniugare il pensiero in azione cogente.

«Con la Scuola sulla Resilienza, si arricchisce il pacchetto di esperienze di formazione offerto da RENA», spiega Davide Agazzi, direttore di RENA.  «Oltre alla Summer School su Buon Governo e Cittadinanza Responsabile, dedicata a come si costruiscono le politiche pubbliche di ultima generazione, vogliamo offrire ad attivisti e policy maker occasioni di formazione su quei temi che saranno fondamentali per affrontare i cambiamenti economici e sociali che si manifesteranno nei prossimi anni: economia della collaborazione, imprenditoria ed innovazione sociale, nuove tecnologie e processi di partecipazione.  Per imparare a gestire la complessità e trasformare una fase di incertezza in una fucina di creatività ed elaborazione culturale e politica»

Di rilievo anche il luogo dove si svolgerà la Scuola. «abbiamo sostenuto sia da subito il progetto di Scuola della Resilienza promosso da Rena», spiega il presidente Mauro Frangi della Accademia Galli IED Como. «Il progetto rientra  nell'idea di un sistema formativo in evoluzione, come quello di, un laboratorio capace di pensare e ripensarsi per offrire  ai nostri studenti opportunità di approfondimento e conoscenza di temi così importanti cercando così di stimolare e promuovere, una "Cultura del Progetto" che li accompagni per tutta la vita. "

A questo indirizzo potete consultare il programma completo.
http://www.progetto-rena.it/resilienza/ 

Per candidature e pre iscrizioni, vi invitiamo a compilare il modulo online che trovate qui, entro il 5 Ottobre 2015.

Per contattarci potete scrivere a segreteria@progetto-rena.it

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