
Le gabbie in cui vengono tenuti gli animali da allevamento, a partire da quelle per conigli, sono una vera e propria forma di tortura, una forma di crudeltà non più tollerabile nel 21esimo secolo.
L'evento, di portata internazionale, si svolge oggi anche a Parigi, Londra, Berlino, Varsavia e Amsterdam.
| Annamaria
Pisapia, direttrice di CIWF (Compassion in World Farming Italia) Onlus
ha consegnato stamane alla Direttrice del Museo della Tortura di Lucca,
Maria Rosaria Aloi, una gabbia per conigli, a testimoniare quanto
questo strumento di tortura, ancora legale e massicciamente usato negli
allevamenti nel nostro paese, rappresenti una forma inaccettabile di
maltrattamento verso gli animali quali esseri senzienti e debba entrare
a far parte dei cimeli di un passato buio come quelli conservati al
Museo della Tortura. L'iniziativa è inoltre sostenuta dalle Senatrici del PD Silvana Amati e Manuela Granaiola. Annamaria Pisapia ha dichiarato: "Il giorno di oggi rappresenta una pietra miliare per il benessere dei conigli. La gabbia in cui milioni di essi vengono costretti a vivere è stata riconosciuta quale è veramente, uno strumento di costrizione e sofferenza, ed è a pieno titolo entrata a far parte del Museo della Tortura. Ringraziamo di cuore la Direttrice del Museo, Maria Rosaria Aloi, e il Museo tutto per avere aderito a questa iniziativa simbolica ma fondamentale." Il Museo della Tortura da sempre è particolarmente sensibile a tutte le forme di tortura che ancora ingiustamente vengono praticate sul nostro pianeta e per questo ha espresso il proprio appoggio e la propria sintonia con l'iniziativa di CIWF Italia. La campagna di CIWF Italia, "End the Cage Age",
chiede l'abolizione dell'uso di tutti i tipi di gabbie negli
allevamenti. La petizione rivolta al Ministro della Salute Beatrice
Lorenzin e ai Membri del Parlamento Europeo per chiedere la fine
dell'allevamento in gabbia dei conigli ha già raccolto più di 80mila
firme ed è firmabile a questo link.L'Italia è il primo produttore di carne di coniglio in Europa e il secondo a livello mondiale. Secondo i dati FAOstat nel nostro Paese vengono macellati approssimativamente 175 milioni di conigli ogni anno. Circa il 99% di questi animali viene allevato in gabbia, in uno spazio inferiore ad un foglio A4: un sistema crudele e primitivo che priva l'animale della sua libertà e della possibilità di esprimere qualsiasi comportamento naturale. Un sistema che non può più avere posto nel 21° secolo. I conigli sono animali sociali che, in condizioni naturali, vivono in gruppi, scavano tane per nascondersi e allevare i loro piccoli. Si muovono per lo più correndo o facendo balzi che possono arrivare fino ad 1 metro di altezza. Sfortunatamente, l'allevamento intensivo li confina in gabbie spoglie e squallide, dove passano tutta la loro breve vita. Già nel 2014 i video-operatori di CIWF hanno visitato alcuni allevamenti di conigli in Italia, scelti a caso. Le agghiaccianti immagini raccolte documentano in maniera inequivocabile la sofferenza di questi animali in gabbia, tra privazione, degrado e malattie. Le Senatrici del PD Silvana Amati e Manuela Granaiola hanno dichiarato: "Abbiamo sostenuto con convinzione la campagna End the Age Cage di CIWF, contro l'allevamento dei conigli in gabbia. Le sofferenze degli animali negli allevamenti intensivi, oltre ai frequenti inaccettabili abusi, sono note. Nessun animale dovrebbe essere allevato in quelle condizioni e in assenza di qualsiasi tutela. Il gesto di CIWF è inequivocabile, volto ad accrescere la nostra consapevolezza su metodi anacronistici che devono essere messi al bando al più presto". Aggiunge Annamaria Pisapia: "L'Italia è un grande produttore di carne di coniglio, ma il sistema italiano si basa in gran parte sull'allevamento in gabbia, del tutto incompatibile con le più elementari esigenze di benessere animale. E' urgente dare un giro di vite a questa situazione di permanente maltrattamento e porre fine una volta per tutte all'utilizzo delle gabbie nell'allevamento cunicolo. Cambiare è possibile: altri paesi europei, dove si sono sviluppati i sistemi a terra, ce lo mostrano. Ognuno di noi può essere protagonista del cambiamento, non consumando più carne proveniente da allevamenti di conigli in gabbia." Approfondimenti Chi siamo CIWF (Compassion in World Farming) Italia Onlus è l'unica associazione italiana no profit che lavora esclusivamente per la protezione e il benessere degli animali negli allevamenti. La mission di CIWF è quella di porre fine all'allevamento intensivo. Nel fare ciò, CIWF promuove pratiche di allevamento rispettose del benessere degli animali, dell'ambiente e delle persone. Si tratta di un nostro approccio pluridisciplinare che mette in evidenza i legami esistenti tra benessere animale, salute pubblica, sicurezza alimentare e problematiche ambientali, proponendo alternative percorribili all'allevamento intensivo. Siamo affiliati alla ONG internazionale Compassion in World Farming, di cui condividiamo approccio e finalità. I conigli I conigli sono animali gregari, che vivono in gruppi dalla struttura sociale complessa. Trascorrono la maggior parte della loro vita in tane e cunicoli, nei quali riposano, allevano i piccoli e si nascondono per sfuggire ai predatori. Escono dalle tane soprattutto dopo il tramonto, quando hanno meno possibilità di diventare prede e si nutrono soprattutto di erba: trascorrono la maggior parte del loro tempo nutrendosi. Possono correre fino a 30 km orari, saltano e balzano anche fino ad un metro di altezza, sono sempre vigili e se sentono un rumore si ergono sulle zampe posteriori. I conigli sono animali estremamente intelligenti: imparano guardandosi l'un l'altro e connettono le proprie azioni alle conseguenze che avranno. Quando sono allevati in casa hanno meno timore degli esseri umani e possono imparare a riconoscere quando li si chiama per nome. Perché i conigli in gabbia soffrono I conigli vengono allevati in gabbie di batteria in cui per muoversi hanno a disposizione uno spazio che spesso non è nemmeno grande come un foglio A4. Non possono saltare, balzare, stendersi lateralmente per riposare, non possono neanche stare seduti sulle zampe posteriori (la loro posizione naturale) e nemmeno stare eretti. Le gabbie, costituite interamente in rete metallica, possono ferire le loro zampe. In condizioni così estreme i conigli hanno un altissimo rischio di contrarre infezioni e ammalarsi e la mortalità negli allevamenti può raggiungere il 30%. Le gabbie inoltre possono fungere da isolamento, come ad esempio nel caso delle fattrici, le femmine da riproduzione , impedendo così qualsiasi relazione con i propri simili, che sarebbe invece alla base della vita sociale di questi animali. Esistono delle gabbie "migliorate", tecnicamente definite "arricchite", ma la qualità del benessere dei conigli in queste gabbie, anche con una gestione eccellente, resta scadente: una gabbia resta sempre una gabbia. Metodi alternativi di allevamento In altri Paesi europei, come il Belgio e la Germania, sono stati sviluppati anche a livello industriale metodi di allevamento alternativi alla gabbia, in cui i conigli possono esprimere buona parte dei loro comportamenti naturali. In Belgio, su pressione dell'opinione pubblica, è stato creato un metodo di allevamento al coperto in cui i conigli hanno piattaforme su cui saltare, tubi in cui nascondersi e un pavimento in plastica che non ferisce le loro zampe. In questi allevamenti i conigli non sono trattati con antibiotici, vengono curati solo se si ammalano, e la mortalità scende al di sotto del 10%.
In
Germania, su iniziativa di un supermercato virtuoso e del suo fornitore
che produce e alleva con questo metodo anche in Cina, sono disponibili
sul mercato conigli cresciuti in allevamenti senza gabbie, all'interno
di un recinto in cui gli animali oltre a saltare, balzare, nascondersi e
vivere in gruppi, dispongono di luce naturale e di una lettiera.
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La campagna di CIWF Italia, "End the Cage Age",
chiede l'abolizione dell'uso di tutti i tipi di gabbie negli
allevamenti. La petizione rivolta al Ministro della Salute Beatrice
Lorenzin e ai Membri del Parlamento Europeo per chiedere la fine
dell'allevamento in gabbia dei conigli ha già raccolto più di 80mila
firme ed
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