Firmato dai soci l’atto
costitutivo del nuovo nodo delle telecomunicazioni in Sicilia che ambisce ad
essere il primo hub neutrale in Italia per lo scambio delle comunicazioni dati
e il punto d’approdo principale per i cavi sottomarini del Mediterraneo.
Milano, 23 novembre
2015 - Il polo tecnologico Open
Hub Med (OHM) è frutto della
volontà degli otto soci fondatori che, a soli tre mesi dall’annuncio
dell’iniziativa, hanno dato vita al consorzio che si prevede sarà operativo già
nei primi mesi del 2016.
Il consorzio, aperto a tutti i soggetti che ne condividono la mission, è stato avviato da Interoute, NGI, MIX, SUPERNAP Italia, TelecityGroup Italia, VueTel Italia, XMED, neonato consorzio di operatori siciliani, e Italtel come partner tecnologico.
Tale formazione testimonia la sensibilità dei carrier italiani nei confronti dell’apertura e lo sviluppo del mercato delle Telecomunicazioni nel nostro Paese.
Il consorzio, aperto a tutti i soggetti che ne condividono la mission, è stato avviato da Interoute, NGI, MIX, SUPERNAP Italia, TelecityGroup Italia, VueTel Italia, XMED, neonato consorzio di operatori siciliani, e Italtel come partner tecnologico.
Tale formazione testimonia la sensibilità dei carrier italiani nei confronti dell’apertura e lo sviluppo del mercato delle Telecomunicazioni nel nostro Paese.
Open Hub Med offre a tutti gli operatori di
telecomunicazioni internazionali e agli OTT un modello multistakeholder per lo scambio del traffico internet nel cuore del
Mediterraneo con un approccio che, basato su princìpi di vera apertura e
neutralità, si differenzia in maniera sostanziale rispetto ad altre iniziative
in corso nell’area.
Tramite raccordi tra il proprio data center di Palermo Carini e le altre stazioni di
approdo dei cavi sottomarini in Sicilia e a Bari, nonché collegamenti terrestri
in fibra con Milano, OHM realizzerà una vera e propria piattaforma unica
d’accesso internazionale, in grado di offrire le medesime condizioni di
neutralità, affidabilità e sicurezza di Marsiglia, ad oggi unico snodo
indipendente del traffico dati sottomarino nel Mediterraneo.
Grazie a questa iniziativa, gli operatori d’oltremare
potranno diversificare notevolmente le tratte su cui far viaggiare il proprio
traffico riducendo quelle sottomarine a vantaggio di più sicuri percorsi
terrestri e di beneficiare di tempi di latenza più bassi rispetto allo snodo
francese. La molteplicità degli operatori coinvolti nella gestione e la
presenza del MIX (Milan Internet Exchange) rappresentano
un’ulteriore garanzia in termini di competitività dell’offerta e di sicurezza
nella gestione dei dati in transito.
Il data center di OHM, che verrà ospitato nell’area di
ricerca di Italtel a Carini, rappresenta inoltre la prima sede tecnologica
neutrale ed indipendente nel Sud Italia per l’alloggiamento di apparati
tecnologici di operatori, OTT, imprese e pubblica amministrazione.
“Riteniamo che le
caratteristiche di resilienza, sicurezza e capacità siano fondamentali per far
fronte alla crescita del traffico Internet, soprattutto in un’area come il
Mediterraneo, crocevia di cavi sottomarini che collegano l’India e il Medio ed
Estremo Oriente con l’Africa, l’Europa, il Sud ed il Nord America”, hanno
dichiarato i soci fondatori. Cavi sottomarini che già oggi trasportano gran
parte del traffico internet internazionale e del traffico mondiale voce-dati
combinato[1].
In questo scenario, Open
Hub Med si candida a essere un vero e proprio nodo infotelematico del
Mediterraneo, all’avanguardia dal punto di vista delle condizioni di accesso e
dell’autonomia di gestione da parte di tutti gli operatori e capace di
garantire le migliori condizioni in termini di prezzo, sicurezza, qualità e
affidabilità della rete.
[1] Dati tratti dal report Submarine Optical Fiber Cables – A Global
Strategic Business Report, 2015 Global Industry Analysts, Inc.
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