Ricercatori
Cnr dimostrano che è possibile plasmare con un fascio di luce nuovi materiali
capaci di funzionare come componenti ottici reversibili e riconfigurabili.
Il
risultato pubblicato su Scientific
Report.
Costruire con la luce oggetti per controllare la luce. Sembra un gioco di
parole ma è quanto hanno fatto ricercatori dell'Istituto di fotonica e
nanotecnologie (Ifn-Cnr), dell'Istituto nanoscienze (Nano-Cnr) e
dell'Istituto Spin del Consiglio nazionale delle ricerche che hanno
realizzato un metamateriale plasmato con la luce e dimostrato che può
funzionare come un dispositivo ottico reversibile e
"riprogrammabile". Lo studio, in collaborazione
con il Dipartimento Interateneo di Fisica dell’Università degli studi e del
Politecnico di Bari e con l’Università dell’Insubria, è pubblicato sulla
rivista Scientific Reports, rivista
del gruppo Nature.
I metamateriali sono tra i settori di ricerca più recenti e promettenti
nel campo dell’ottica. "Si tratta di strutture artificiali periodiche su
scala più piccola della lunghezza d’onda della luce, in cui si alternano elementi
con indice di rifrazione molto diverso", spiega Gaetano Scamarcio di
Ifn-Cnr che ha coordinato la ricerca. "Materiali con proprietà ottiche
progettate ad-hoc, che non esistono in natura, utilissimi per realizzare
nuove funzioni e nuovi dispositivi ottici".
I ricercatori hanno in questo caso plasmato il metamateriale usando la
luce. "Proiettando sulla superficie di un substrato di silicio un fascio
laser infrarosso opportunamente suddiviso in una molteplicità di fascetti, è
stato possibile generare un metamateriale e con esso controllare e modulare
l’emissione di un altro laser". Il grande vantaggio di usare luce è che i
metamateriali ottenuti sono infinitamente riconfigurabili, perchè il processo
è reversibile, come spiega il ricercatore: "L’illuminazione laser,
provocando l’eccitazione di cariche libere, 'trasforma' solo localmente e per
il tempo voluto un materiale semiconduttore in uno quasi-metallico. In questo
modo si può modificare a piacimento la risposta ottica del materiale
semplicemente cambiando l’intensità e la geometria dell’illuminazione".
È quanto fatto dai ricercatori nell'esperimento, "creando una
illuminazione a righe con spaziature variabili fra 15 e 80 micrometri (1
micrometro = 1 milionesimo di metro)", spiega Lorenzo Columbo di Ifn-Cnr,
"con una semplice inversione della direzione da verticale ad
orizzontale, è possibile ri-configurare il metamateriale che a sua volta
modula la luce emessa da un laser a cascata quantica, che emette radiazione infrarossa
nella regione terahertz dello spettro elettromagnetico".
"La possibilità di creare metamateriali con metodi ottici è
recentissima ma già molto promettente", sottolinea Carlo Rizza di Spin-Cnr,
"con potenziali applicazioni nella realizzazione di lenti o specchi planari
sottili pochi micron e istantaneamente riconfigurabili, o di 'iper-lenti'
prive di aberrazioni che non deformano le immagini e restituiscono i più minuti
dettagli". "Promettenti in particolare per le tecnologie che usano la
radiazione teraherz, per la quale, nonostante le enormi potenzialità, non
sono facilmente disponibili ottiche compatte di alta qualità", conclude Miriam
Vitiello di Cnr-Nano.
Roma, 5 dicembre 2015
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