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mercoledì 30 dicembre 2015

San Silvestro: la rivincita dei "carnivori". Nel piatto 20 milioni di chili di cotechini, zamponi e salsicce

Un'analisi dei consumi della Cia-Agricoltori Italiani rivela come l'ultimo giorno dell'anno un italiano su tre consumi carne. La tentazione del piatto di legumi al sugo, per festeggiare l'anno nuovo, fa "disobbedire" un vegetariano su dieci.

San Silvestro non è solo il giorno in cui gli italiani stappano più bottiglie di "bollicine", ma è anche il giorno della grande rivincita dei "carnivori" che in poche ore consumeranno circa 20 milioni di chili di carne tra cotechini, zamponi e salsicce. A rivelarlo è la Cia-Agricoltori Italiani che avanza le prime stime sui consumi alimentari della notte più lunga dell'anno. 

Anche se è innegabile -afferma la Cia- che il numero di "vegetariani" e "vegani" è in sensibile crescita (sono arrivati ad oltre 4 milioni) nel nostro Paese, è altrettanto vero che proprio in questi due gironi di banchetti sono molti quelli che "disubbidiscono" al loro credo alimentare. Molti lo fanno consapevolmente, altri accidentalmente, ritrovandosi la carne nei sughi che sostengono le lenticchie. Si calcola, sommariamente, che circa un "vegetariano" su dieci, proprio a capodanno, contravviene alla regola della propria dieta. Nella classifica dei consumi di carne in volume, tra il cenone del 31 e il pranzo del primo dell'anno -prosegue la Cia- il cotechino è preferito allo zampone, incalzato dalle salsicce, perché preferite dalla fascia dei consumatori più giovani. Insomma, nella due giorni pantagruelica, a farla da padrone è la carne di suino, seguita dalla quella bovina, utilizzata principalmente per dar vita al brodo del primo dell'anno, e dalle carvi avicole.

Conti alla mano -calcola la Cia- gli italiani spenderanno, nelle prossime ore, circa 160 milioni di euro nell'acquisto di carne. Tra l'altro -continua la Cia- ben il 70 per cento del valore della busta della spesa alimentare, sarà destinato proprio alla carne, spumanti, prosecchi, vini e champagne. Insomma -conclude la Cia- l'allarme lanciato dall'Oms qualche settimana fa, sul consumo di proteine animali, è stato ben presto dimenticato e i "carnivori", di fatto, scelgono di tenersi stretta la tradizione.



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