Minibond: strumenti per aziende solide e dalle buone prospettive di crescita
Dati
confermati in occasione della presentazione del II Report Italiano sui
Mini-bond dell'Osservatorio Minibond del Politecnico di Milano il 25
febbraio 2016
L’andamento
positivo delle emissioni che aveva caratterizzato tutto il 2015
continua con il nuovo anno: questi primi mesi del 2016 non hanno fatto
altro che confermarlo.
Tre,
in particolare, i trends che hanno caratterizzato le emissioni di
minibond nel 2015 e che sono confermati, come da attese, anche in questi
primi due mesi dell'anno.
- riduzione del tasso di interesse (ormai stabilmente sotto il 6%)
- riduzione del taglio medio (inferiore a 10 M€)
- riduzione della maturity media (mediamente in un intorno di 5 anni)
L’aspettativa
è che anche il 2016 possa proseguire allo stesso modo per consentire
che questo nuovo strumento, diventi sempre più un effettivo canale di
finanziamento alternativo e completare al credito bancario.
Alcuni
dati interessanti rappresentati il 25 febbraio 2016 in occasione della
presentazione del "II Report Italiano sui Mini-bond" dell’osservatorio
del Politecnico di Milano, indicano chiaramente che, mediamente, le
imprese che finalizzano un processo che vede la sottoscrizione di un
minibond hanno una marginalità operativa assai interessante (EBITDA
ampiamente superiore al 10%) e in crescita negli ultimi esercizi
antecedenti l'emissione. Allo stesso modo i principali indici di
bilancio mostrano una buona solidità patrimoniale costante nel tempo.
Appare
quindi evidente come gli investitori professionali interessati a questo
nuovo strumento puntino ad aziende che, da un lato già mostrano buone
performances storiche e, dall’altro siano in grado di dimostrare
attraverso un business plan solido, credibile e strutturato, opportunità
di crescita e di sviluppo concretamente realizzabili.
Tali
imprese coincidono con lo stesso target delle principali banche
italiane che sempre più sono alla ricerca di un incremento dei loro
impieghi su clienti che hanno le stesse caratteristiche.
Una
progressiva riduzione dei tassi di interesse applicati ai minibond
appare quindi realistica per consentire che gli stessi siano, in qualche
misura, paragonabili ad operazioni di finanza tradizionale messa a
disposizione dal circuito bancario.
“E’ indubbio che uno spread tra lo strumento bancario "tradizionale" e il minibond continuerà a permanere - commenta Andrea Silvello, AD di Business Support, nonché ideatore e fondatore del portale MinibondItaly.it -
Ritengo peraltro che non sia certamente corretto limitare la scelta del
più idoneo strumento di finanziamento al solo costo. La caratteristiche
stesse del minibond e dei suoi sottoscrittori “tipici” (fondi di
investimento) fanno si che lo stesso vada valutato in un’ottica più
ampia e non in alternativa, ma al contrario, come strumento
complementare ai finanziamenti messi a disposizione dalle banche”.
Ricordiamo che attraverso il portale MinibondItaly.it è
possibile essere costantemente informati su tutto ciò che riguarda i
Minibond: notizie, spunti, eventi e riflessioni. Il solo sito dove
professionisti e imprese interessate al mondo dei minibond possono
trovare tutte le informazioni – costantemente aggiornate – per
monitorare in maniera continua ed efficace l’evoluzione del mercato.
Il portale è stato
realizzato da Business Support Spa, advisory boutique specializzata
nell’offerta di servizi di consulenza aziendale e finanziaria alle
imprese, alle banche e ai fondi di investimento, con un focus
particolare rivolto al mercato delle PMI.
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