Milano, 26 febbraio – È il sogno di tutti gli imprenditori e dei liberi professionisti con partiva iva quello di riuscire a pagare meno 'tasse' rispetto a quanto ogni anno si versi allo Stato. Ebbene, è possibile e anche legale, grazie all'escapologo fiscale, una nuova professione a metà strada tra il commercialista, il consulente di direzione e il tributarista. La colpa delle troppe tasse che la maggior parte degli imprenditori e dei liberi professionisti si ritrovano a pagare infatti è spesso e volentieri dell'imprenditore stesso, che ha uno scarso controllo dei numeri della propria azienda e un'attenzione alla legislazione fiscale minima e discontinua.
Gianluca Massini Rosati, il primo escapologo italiano, ha fatto di queste considerazioni la base di un nuovo progetto imprenditoriale e ha deciso di trasformare l'esperienza acquisita sul campo, in primis come imprenditore, in una vera e propria professione in grado di aiutare altri imprenditori e professionisti a dimezzare il proprio carico fiscale nel totale rispetto della legalità.
"Molto spesso sento imprenditori lamentarsi dei commercialisti perchè <non mi ha detto che stavo superando la soglia IRPEF> o <nel mio bilancio erano presenti numerosi costi indeducibili e ora mi tocca pagare una montagna di tasse!>. Risultato: gli imprenditori sono costretti a pagare un sacco di tasse e perdono la fiducia nel loro commercialista" - dichiara Massini Rosati. Fatta la premessa che questo o simili ragionamenti siano sbagliati, l'escapologo 'educa' il proprio cliente a una corretta gestione della propria azienda o della propria attività. "L'escapologo fiscale fa prima di tutto un'attenta valutazione della situazione reddituale del cliente per capire qual è la migliore forma giuridica e impostazione fiscale che il cliente deve seguire. Studia le carte, capisce quali sono le ottimizzazioni possibili e in che modo possono essere giustificate quando il fisco verrà a controllarle. Non esistono soluzioni standard, esistono solo soluzioni specifiche in base alla natura specifica del cliente e della sua attività".
Generalmente i clienti sono aziende di piccole medie dimensioni con un fatturato tra i 200.000 euro e 1 milione di euro. Proprio questa fascia di aziende è di fatti quella che più spesso subisce le 'vessazioni' del fisco e soprattutto non ha le corrette conoscenze sulla legislazione italiana. "Le regole sono le stesse per tutti, ma come vengono applicate fa la differenza e come si è in grado di giustificarlo davanti al fisco è quello che determina il successo o il fallimento di una perfetta strategia di pianificazione fiscale – specifica Massini Rosati - Chiariamo anche che non si sta parlando di elusione, e benché mai di evasione, si sta parlando di applicare la legge più corretta alla propria specifica attività".
Massini Rosati ha realizzato il manuale 'Escapologia fiscale - 59 «segreti» leciti e illeciti' disponibile per una prima consultazione sul sito www.escapologia-fiscale.com, che ha venduto già 1000 copie in poco più di 4 mesi. Le tecniche che l'escapologo fiscale suggerisce per raggiungere questi obiettivi in maniera legale sono le seguenti:
1) Conoscere le leggi. Sapere cosa la legge ti permette di fare o non fare, è il primo passaggio per evitare di commettere reati;
2) Conoscere come ragiona l'amministrazione finanziaria e gli ispettori del fisco è lo step successivo per capire come comportarsi
3) Come conseguenza dei primi due punti, una volta acquisita la conoscenza bisogna agire, ovvero avere le opportune "pezze di appoggio" della propria contabilità;
Il segreto dei segreti quindi è essenzialmente quello di utilizzare a proprio favore una normativa vigente, che la maggior parte dei commercialisti non conosce o più probabilmente non fa applicare ai propri clienti, e che l'Agenzia delle Entrate o la Guardia di Finanza non potrà in alcun modo contestare una volta applicata. Parafrasando un celebre adagio, 'fatta la legge, trovata la soluzione'.
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