La traduzione in italiano
del Corpus, testo fondamentale dell’ebraismo,
realizzata grazie ad un software sviluppato
dall’Ilc-Cnr. Il progetto si è focalizzato sul Talmud
babilonese, preparato nelle accademie di studi ebraici
dell’antico Iraq. Verrà presentato oggi all’Accademia
dei Lincei alla presenza del Presidente della
Repubblica
L’informatica si fa strada
nel campo degli studi umanistici con applicazioni per
l’analisi testuale sempre più interessanti. Ne è un
esempio Traduco software messo a punto dall’Istituto di
linguistica computazionale ‘Antonio Zampolli’ del
Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ilc-Cnr) per
agevolare la traduzione del Talmud, imponente raccolta
di commenti, norme religiose e giuridiche, spunti di
carattere storico, leggendario e scientifico
(dall’astronomia alla medicina) che, assieme alla
Bibbia, rappresenta il testo fondamentale dell’ebraismo.
Il progetto è stato presentato oggi a Roma, alle ore 16.30,
all’Accademia dei Lincei alla presenza del
Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Oltre a
Massimo Inguscio, presidente del Consiglio nazionale
delle ricerche, intervengono: Alberto Quadrio Curzio,
presidente dei Lincei, Clelia Piperno, direttore del
progetto Traduzione Talmud Babilonese, Alberto Melloni,
segretario della Fondazione per le scienze religiose
Giovanni XXIII, Gianni Letta, presidente del Comitato
d'onore del progetto, Renzo Gattegna, presidente
dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei),
Adin Even Israel Steinsaltz, fondatore del Israel
Institute for Talmudic Publications, Riccardo Di Segni,
presidente del progetto Traduzione Talmud Babilonese,
Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione,
dell'Università e della Ricerca.
In particolare, il
progetto si è focalizzato sul Talmud babilonese
elaborato in Mesopotamia, una delle due redazioni
(l’altra è detta “di Gerusalemme”) del Corpus, che
raccoglie insegnamenti su un
arco di oltre duemila anni,
fino al V-VI secolo d. C.: un totale di 2.711 fogli fronte-recto,
ovvero 5.422 pagine, per la cui comprensione non è
sufficiente una semplice lettura.
Le traduzioni
talmudiche integrali a oggi sono solo quelle in tedesco, inglese
ed ebraico moderno.
“Sviluppato
dall’Ilc-Cnr a partire dal 2012, in stretta collaborazione
con l’équipe coordinata dall’Ucei e il Collegio rabbinico
italiano, Traduco integra complessi algoritmi per il
trattamento automatico del testo e della lingua” spiega
Emiliano Giovannetti, ricercatore dell’Ilc-Cnr e
responsabile scientifico dell’Unità di Ricerca. “Opere
così articolate necessitano di applicazioni in grado di
assistere una molteplicità di traduttori, revisori, editor
e supervisori nel loro delicato processo interpretativo.
Traduco abbina quindi criteri di modularità e riusabilità
a uno sviluppo dedicato sulle reali necessità degli
utenti. Sostanzialmente, il sistema web può essere
utilizzato attraverso un semplice browser senza necessità
di installare software ad hoc e quindi consente di far
lavorare simultaneamente gli utenti da qualsiasi parte del
mondo. Le attività di ricerca che hanno consentito di
sviluppare questo sistema sono in costante aggiornamento.
Ad oggi, Traduco supporta il processo di traduzione
fornendo, in modo automatico, suggerimenti prodotti sulla
base del repertorio di traduzioni già effettuate. Dopo tre
anni e mezzo di lavoro, la memoria è oggi così ricca da
consentire al sistema di suggerire automaticamente, una
volta su due, una traduzione esatta. Altre importanti
funzionalità di Traduco riguardano l’inserimento di
commenti e citazioni, annotazioni di natura semantica così
come ricerche complesse all’interno del testo”.
Andrea Bozzi, già
direttore Ilc-Cnr, è presidente del Comitato scientifico
del progetto; sono membri del Comitato di coordinamento
per il Cnr: Cinzia Caporale ed Eva Milella.
Roma 5 aprile 2016
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