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mercoledì 11 maggio 2016

Anno Domini 2016 arrivata la Legge Cirinnà . Mai più Medioevo! / Di Marco Nicoletti

Ore 15:46 dell’11 maggio 2016, sono stati respinti con 369 sì e 193 no gli emendamenti alla legge sulle unioni civili. Alle 18 la votazione finale, ma ormai è fatta. Questa, comunque è una data storica, l’Italia non è più fanalino di coda in Europa in materia di diritti LGBT. Da oggi anche noi abbiamo una legge che riconosce le unioni tra persone dello stesso sesso.
Certo è una legge monca. Dopo lo stralcio della stepchild adoption, a febbraio nel passaggio al Senato, e ancor prima con la modifica in “formazioni sociali specifiche” (a settembre dello scorso anno in Commissione giustizia), sono stati cancellati tutti i riferimenti alla famiglia.
Del resto, questa legge è stata approvata grazie al voto dell”NCD di Alfano. Lo stesso che il giorno dell’approvazione in Senato del maxemendamento Marcucci disse: «Abbiamo impedito una rivoluzione antropologica contro natura».
Stessi concetti sono stati ribaditi in aula alla Camera dal deputato NCD Calabrò, che si è detto soddisfatto per le modifiche che il suo partito ha apportato al disegno di legge: «Il ddl Cirinnà avrebbe introdotto l’adozione per le coppie gay e la stepchild adoption che avrebbe portato l’utero in affitto in Italia».
Sappiamo benissimo che sono mistificazioni, costruzioni mediatiche realizzate ad hoc per negare l’uguaglianza a tutti i cittadini: la stepchild adoption non ha niente a che fare con l’adozione esterna e ancor meno con la gestazione per altri.
Forse le parole giuste le ha usate Nicola Fratoianni di SEL nell’annunciare il voto contrario alla fiducia di Governo: «La verità è che questa legge, pur dentro un quadro di avanzamento, costruisce in questo paese un’insopportabile discriminazione».
Marco Nicoletti  © Diritti Riservati 

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