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giovedì 5 maggio 2016

Emanuela Orlandi - La procura generale dichiara l'archiviazione /Di Marco Nicoletti

Roma-  La magistratura romanaha archiviato definitivamente l'inchiesta sulle sparizioni diEmanuela Orlandi e diMirella Gregori, avvenute rispettivamente il 22 giugno ed il 7 maggio 1983. Resta il giallo, il mistero per il caso più enigmatico degli ultimi quarant'anni. La giustizia si ferma, ma il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, non si arrende e insiste: «Mia sorella è ancora viva».
Entrambe le ragazze al momento della scomparsa avevano 15 anni, ma non si conoscevano né avevano frequentazioni in comune. Tra il 1983 e il 1984 con diversi comunicati i Lupi Grigiorganizzazione turca di estrema destra, affermarono di custodire le giovani, ma le indagini non portarono a nulla. La Gregori era la figlia di un barista, sparì dopo essere andata ad un appuntamento con una persona mai identificata.
Più noto il caso della Orlandi, anche per il fatto che era una cittadina vaticana, figlia di un commessodella Prefettura della Casa Pontificia. La sua storia è diventata negli anni sempre più controversa e nelle ricostruzioni uscite anno dopo anno, sono stati ritenuti coinvolti, via via, lo stesso Vaticano, lo Stato italiano, ma anche lo Ior, il Banco Ambrosiano, laBanda della Magliana, servizi segreti di più Paesi. Dopo le prime inchieste finite in un nulla di fatto, laprocura di Roma aprì un nuovo fascicolo nel 2006 dopo un'intervista a Sabrina Minardi, ex moglie delcalciatore della Lazio Bruno Giordano e soprattutto compagna di De Pedis nel periodo della scomparsa di Emanuela Orlandi.
Secondo quanto riferì la Minardi, il rapimento della ragazzina fu ad opera dello stesso De Pedis su ordine di monsignor Paul Marcinkus, presidente dello Ior per 18 anni, per «dare un messaggio a qualcuno sopra di loro». Anni dopo, la ricostruzione fu confermata da Antonio Mancini, altro componente della Banda della Magliana, che dichiarò che il sequestro fu necessario per «ottenere la restituzione del denaro investito nello Ior attraverso il Banco Ambrosiano». Ma dopo le indagini la procura ha chiesto l'archiviazione che è stata accolta dalTribunale di Roma.
Il provvedimento di archiviazione è stato firmato dal gip Giovanni Giorgianni su richiesta del pro- curatoreGiuseppe Pignatone e dei pm Simona Maisto edIlaria Calò. Il gip, in particolare, ha respinto l'opposizione alla richiesta di archiviazione fatta dai familiari delle due donne scomparse. L'inchiesta vedeva sei indagati per concorso in omicidio e sequestro di persona: monsignor Pietro Vergari, ex rettore della basilica di Sant'Apollinare (dove per anni è stato sepolto Renatino De Pedis, uno dei boss della Banda della Magliana), Sergio Virtù, autista di Enrico De Pedis, Angelo Cassani, detto "Ciletto",Gianfranco Cerboni ("Giggetto"), Sabrina Minardi, considerata una "supertesti mo ne " d el l'inchiesta, eMarco Accetti.
Secondo il gip Giovanni Giorgianni «gli accertamenti probatori acquisiti nel corso delle indagini preliminari sono, allo stato, non provvisti della consistenza, neppure indiziaria, necessaria a sostenere l'accusa in giudizio e a giustificare un vaglio dibattimentale, né paiono utilmente esperibili ulteriori indagini con la finalità di valorizzare quegli elementi dotati di una più significativa, ancorché incongruente, pregnanza investigativa ». Il fratello di Emanuela ha annunciato nuove iniziative: «Non ci arrendiamo, vogliamo la verità. Rinnovo quindi l'appello a Papa Francesco perché ci possa aiutare ad arrivare alla verità».

- Marco Nicoletti 

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