"In questi anni i Comuni sono il comparto che ha contribuito di più al risanamento della Finanza pubblica: tra il 2010 e il 2014, a fronte di tagli alle risorse pari a 16,2 miliardi di euro, c'è stato un aumento del gettito fiscale di 12,2 miliardi di euro, il che vuol dire un saldo negativo per le casse comunali di 3,8 miliardi di euro. I Comuni hanno alzato le tasse solo perché obbligati dalle restrizioni imposte alle risorse loro destinate". Lo ha ricordato il vice presidente vicario dell'ANCI Paolo Perrone, intervenendo alla presentazione dei risultati di 'Comune che vai fisco che trovi', l'Osservatorio Cna sulla tassazione della piccola impresa, giunto alla terza edizione.
Venendo ai contenuti dell'indagine della Cna, che analizza 124 Comuni italiani, il vice presidente ANCI ha fatto propria la richiesta delle piccole imprese di una defiscalizzazione per determinate categorie di immobili. "Come ANCI ci associamo alla battaglia per l'esclusione della Tari per le aree degli immobili destinati alla produzione di rifiuti speciali non assimilabili", ha affermato Perrone. "Effettivamente si crea una situazione paradossale, con il rischio che si paghino due volte le tasse. Per questo – ha aggiunto – vorremmo che ci fosse un chiarimento da parte del governo, anche per evitare che ogni amministrazione comunale segua una regola diversa".
Infine, da parte di Perrone è arrivato l'auspicio perché si arrivi ad una semplificazione complessiva delle regole di finanza locale. "Finora pagare le tasse è stato non solo pesante ma anche odioso, visto che le norme di riferimento cambiavano ogni anno, come la stessa denominazione delle imposte. Serve un sistema certo e stabile: abbiamo tollerato mutamenti continui perché ci veniva detto di una situazione di emergenza. Ora questa situazione si è conclusa e se si vuole far ripartire il paese - ha concluso il vice presidente ANCI – lo si può fare solo partendo dalle piccole imprese e dagli enti locali".
Roma, 4 Maggio 2016
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