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Rappresentano il 12,7% del Pil, mentre le costruzioni calano al 4,4%
Servizi Immobiliari: un mercato da 68 mld che punta ai 100
Milano. 7 maggio 2016. Un nuovo protagonista si sta affermando nel sistema economico nazionale: l'industria dei servizi immobiliari.
È quanto emerge dalla ricerca "I servizi immobiliari in Europa e negli Stati Uniti" realizzata da Scenari Immobiliari con la collaborazione di Revalo-Gruppo Finnat.
Mentre il settore delle costruzioni si ridimensiona (in Italia il 4,4% del Pil), l'insieme delle attività gestionali degli immobili (dalla manutenzione alla gestione) aumenta in modo importante e oggi rappresenta il 12,7% del Pil con un fatturato di 68 miliardi di euro e 565mila addetti; a conferma della centralità del settore immobiliare nello scenario economico italiano, ma anche di un minore livello di diversificazione del tessuto produttivo rispetto ad altri Paesi.
Francia e Spagna si collocano al secondo e terzo posto, e sono i mercati con maggiori analogie con l'Italia.
Il Regno Unito è lievemente al di sotto della media in quanto l'economia britannica è estremamente variegata, ma l'immobiliare rappresenta il secondo comparto, dopo quello commerciale, avendo superato il peso dei settori finanziario e industriale. In effetti il Regno Unito ha registrato un incremento estremamente elevato nell'ultimo decennio.
Il fatturato europeo (Eu27) si avvicina agli 800 miliardi di euro, contro i quasi 700 degli Stati Uniti.
"Nonostante la grande crescita degli ultimi anni – ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – in Italia c'è un grande spazio di sviluppo di questa industria, dato che solo il 15,7% del nostro stock immobiliare (case più altri usi) è gestito professionalmente contro una media europea del 21,1 e il 24,7% degli Stati Uniti.
L'obiettivo di cento miliardi di fatturato annuo e 120mila addetti in più, è realistico".
Secondo Luciano Manfredi, consigliere delegato di Revalo "la conoscenza è il primo passo per recuperare i ritardi più evidenti rispetto agli altri Paesi europei.
Questo deve essere di stimolo alle associazioni di categoria (Assoimmobiliare e Ance in primis si stanno adoperando allo scopo) perché tutti spingano verso l'evoluzione dei servizi immobiliari".
Foto: Achille Colombo Clerici pres. Assoedilizia
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