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venerdì 15 luglio 2016

Consegnati a Roma dal viceministro Olivero i Premi Biol 2016

Epilogo della XXI edizione, che a marzo ha visto in gara a Lecce 401 extravergini di 16 Paesi

Al Minisitero dell'Agricoltura la cerimonia finale del concorso internazionale per oli biologici. Presentala la Guida mondiale degli extravergini bio 



BARI – "I Premi Biol sono riconoscimenti importanti, certificano la grande qualità e l'eccellenza degli oli biologici: oltre che essere un vanto per il nostro Paese, nel mondo rappresentano produzioni di alto valore alimentare". 

Così il vice ministro alle Politiche agricole Andrea Olivero, alla cerimonia di premiazione del XXI Premio Biol, tenutasi a Roma, nella Sala Cavour del Ministero dell'Agricoltura. 

Scranni riempiti da produttori, operatori e stakeholder, italiani ed esteri, per i riconoscimenti del concorso internazionale riservato agli extravergini biologici organizzato dal CIBi e promosso da Camera di Commercio di Bari e Regione Puglia - Assessorato all'Agricoltura, epilogo della kermesse che a marzo ha visto per quattro giorni in gara a Lecce 401 oli di 16 Paesi.

A consegnare i premi, il coordinatore del Biol Nino Paparella, che ha espresso grande soddisfazione per "gli attestati di stima del vice ministro e di tutto il suo entourage, particolarmente colpiti dalla qualità del Biol e dal seguito che è in grado di muovere". 

La cerimonia è stata aperta da un minuto di raccoglimento per le vittime del disastro ferroviario in Puglia, motivo che ha trattenuto in Puglia l'assessore all'Agricoltura della Regione Puglia Leonardo Di Gioa, come ha lui stesso spiegato in un toccante messaggio di saluto inviato per l'evento.

Durante l'incontro, a ritirare i premi principali assegnati dalla Giuria internazionale sono stati i produttori dei due oli ex aequo sul gradino più alto del podio: Filippo Alampi per l'olio fiorentino "Guadagnolo" della Fattoria Ramerino, e i coniugi andalusi Vañó per il "Picual" dell'azienda Castillo de Canena (primo olio biodinamico - certificato Demeter - a vincere il Biol). 

Per entranbi una particolare opera dell'ecodesigner barese Semmy Marziliano: un blocco lavorato di un olivo di circa 250 anni - parte di una branca più grande spezzatasi per cause naturali nell'area tra Gallipoli e Nardò.

Pergamene per tutti gli altri: per il terzo posto, andato al pugliese Savino Agresti per l'"Eccelso" dell'azienda andriese Agrolio; per il vincitore del Premio BiolPack (miglior accoppiata etichetta-packaging assegnato da una specifica giuria di esperti in comunicazione e marketing), lo spagnolo "Soleale" dalla caratteristica etichetta anche in braille; per il vincitore del BiolKids (progetto che con percorsi formativi e laboratori d'assaggio di oli bio ha coinvolto in sette regioni oltre 1.300 ragazzi di 27 scuole primarie), ossia il greco "Olvia"; e per i tanti vincitori, infine, dei Biol Territorio, eccellenze per aree geografiche italiane ed estere (dettagli su www.premiobiol.it).

Nell'occasione è stata illustrata in anteprima l'ultima edizione della Guida mondiale dei migliori extravergini bio, con schede e profili sensoriali dei vincitori e degli oli aggiudicatisi le Medaglie Extragold: di fatto, una summa del panorama bio-olivicolo mondiale, che sarà poi presentata anche nelle principali fiere internazionali, dal BioFach di Norimberga al Sana di Bologna.

Il Premio Biol è patrocinato da Ministero delle Politiche Agricole, Ifoam, AgribioMediterraneo, Associazione BiolItalia e Consorzio Puglia Natura.



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