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sabato 23 luglio 2016

La mamma di Federica De Luca - " Denunciate chi vi maltratta " / Di Marco Nicoletti

Rita Lanzon è la madre di Federica De Luca, 30 anni, uccisa il 7 giugno a Taranto dal marito Luigi Alfarano, 50 anni, impiegato dell’Ant (Associazione nazionale tumori) che, dopo aver freddato con un colpo di pistola il figlio Andrea, di 4 anni, si è tolto la vita. È stata una decisione sofferta, ma vogliamo che queste cose non accadano più. La nostra scelta, la decisione di mostrare l’immagine del volto di nostra figlia, martoriato dalle percosse, vuole essere un monito, un messaggio soprattutto per le ragazze: se avete un mostro accanto, scappate subito.

Signora Rita , lei ha perso una figlia è un nipote nel modo più atroce .

<< Questa volta è successo a noi, alla nostra unica figlia e a nostro nipote. Ma ora basta: Federica era una ragazza forte, lo facciamo anche e soprattutto in suo nome questa battaglia, so che avrebbe voluto così>>
«Non è stato facile: partecipare alla fiaccolata, mostrare e rivedere il volto di mia figlia in quelle condizioni. Lui l’ha massacrata, non posso neanche ripensare a com’era ridotta quando l’ho vista nella camera mortuaria. Eppure aprire la marcia con queste foto ci è sembrato il modo più giusto per dare più forza al nostro messaggio. Io sono impegnata con l’Avo, l’associazione Volontari ospedalieri. Un’attività che mi ha portato a vedere tante ragazze: arrivano in ospedale dopo aver subito violenza e non trovano il coraggio di denunciare. È alle donne soprattutto che mi rivolgo, mostrando la foto di mia figlia dico: vi prego, denunciate, ribellatevi».


Ma cosa è successo?
«Federica è stata massacrata di botte. Mio nipote ucciso con un colpo di pistola alla testa, siamo stati noi a trovarlo ormai privo di vita. Io ed Enzo siamo stati presenti sempre nella vita di nostra figlia, se penso che ci sono sfuggiti quei minuti, gli ultimi minuti, non mi do pace. Ma ripeto non c’erano state avvisaglie. Luigi non sembrava un uomo aggressivo, ma molto chiuso questo sì: un aspetto del suo carattere che, forse, ho sottovalutato. Federica era molto innamorata. Lo aveva visto per la prima volta da bambina, a 13 anni, quando, dopo la morte di un’amica, pensare com’è la vita, aveva voluto fare un’esperienza di volontariato all’Ant. Poi si erano incontrati nuovamente. Io non ho mai accettato di buon grado il loro matrimonio e non per la differenza di età. Ora non lo so, non riesco a spiegare, ma forse queste cose una madre le sente ».

Lei ho letto che lavora in ambienti dove è facile ricevere richieste di aiuto su violenze .

«Si . Operando nell’associazione volontari ospedalieri ho modo di vedere donne che subiscono maltrattamenti. Noi invitiamo sempre a denunciare. Questo è il messaggio che dobbiamo dare. Nel caso di Federica era molto innamorata; erano successe cose spiacevoli, note ormai, ma lei aveva dato fiducia, sempre per amore. Poi negli ultimi mesi alcune situazioni nuove l’hanno indotta a chiedere la separazione. Non sappiamo cosa sia accaduto quel pomeriggio, non abbiamo avuto segnali prima»

Oggi quali sono i suoi pensieri ?
«Senza di lei andiamo avanti come possiamo e come riusciamo, giorno dopo giorno. A volte ho dei crolli, ma mi rialzo sempre e ci riesco solo grazie ad Federica . Ricordo quando, vedendomi magari un po’ troppo tempo a casa, mi diceva: “Mamma esci un po’, certe volte mi sembri depressa!”. Ecco, adesso quando penso ai problemi di allora, mi sembrano sciocchezze. Perché sto affrontando qualcosa di enorme e riesco a superare le difficoltà solo grazie a lei».

Ricevere tanta solidarietà da gente comune e da parte del popolo del web aiuta ?

Tanto . Sembra nulla ma ti fa sentire meno inutile . Federica era una figlia , una mamma una ragazza con la testa sulle spalle , non solo a parole , aveva tanti amici anche virtuali ma sempre nel rispetto delle parti. Da questi amici tutt'ora ricevo affetto ricevo sostegno e li ringrazio tutti ad uno ad uno .


Marco Nicoletti
Diritti Riservati

- marconicolettinews@gmail.com

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