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giovedì 11 agosto 2016

Calcio Napoli, l’ex capitano Peppe Bruscolotti citato per plagio

Napoli, 11 agosto 2016 - E' stato depositato nelle scorse settimane un atto di citazione nei confronti dell'ex calciatore del Napoli, Peppe Bruscolotti, contenente gravi accuse di plagio.

La vicenda è relativa alla biografia dell' ex giocatore del Napoli "Una vita azzurra" (Roggiosi editore) che, secondo i depositanti dell'atto di citazione, sarebbe un vero e proprio plagio.

Il libro, scritto a cura di Rosario Bianco, sarebbe il plagio completo del libro "Peppe Bruscolotti – Cuore di Capitano" scritto da Achi, autore di un altro libro "Colpevole all'italiana".

Il percorso legale è affidato allo studio legale dell'avv. Marco Peluso Gaglione di Napoli, presso il quale è custodita l'intera documentazione a riguardo.

Ma come sono andate le cose?

Sulla vicenda restano da chiarire diversi punti, che solo la giustizia e la limpidezza di una seria informazione giornalistica potrebbero portare alla luce.

La fonte, che ci ha messo a conoscenza del caso, dandone notizia anche alle parti danneggiate, ha rivelato che Bruscolotti, dopo aver chiesto all'autore Achi di scrivere la sua biografia, ha, per cause non ancora note, impedito che fosse pubblicato, negando la liberatoria definitiva.

Questa decisione giungeva inspiegabilmente dopo aver già firmato il contratto con l'editore ed aver fornito una prima liberatoria, persino dopo il coinvolgimento di Maradona. A causa di ciò il libro, già stampato in copia cautelativa, doveva restare congelato senza che nessuno potesse utilizzarlo, in virtù anche dei suoi contenuti unici.

Bruscolotti avrebbe, ovviamente, dovuto nuovamente raccontare la sua storia ad un nuovo autore che a sua volta avrebbe dovuto scrivere un nuovo libro completamente differente dal prima, ma così non è stato.

Mentre Achi avrebbe potuto usare i contenuti unici frutto del suo lavoro, rielaborandoli in un libro che nulla avesse a che fare con la biografia di Bruscolotti, così come ha fatto nel libro inedito dal titolo "Io sono diverso".

La giustizia dovrà chiarire anche la posizione dell'editore Roggiosi che potrebbe essere parte lesa ed ignara di quanto accaduto.

Uno dei simboli e bandiera del Napoli per molti osannato come lato pulito di Napoli, Peppe Bruscolotti, secondo gli accusanti si sarebbe insomma macchiato del reato di plagio per realizzare la sua biografia.

Ci troviamo di fronte, forse, al primo caso di plagio letterario completo, parola per parola, visto che a detta del denunciante pare sono state apportate modifiche solo alla sequenza e alla disposizione dei capitoli e dei relativi titoli.

Nel frattempo Bruscolotti continua nel suo tour di presentazione del libroarticolando ogni intervista e pensiero sui valori per i quali il popolo calcistico napoletano, e non solo, lo ha conosciuto fino ad oggi.

I giornalisti e gli addetti ai lavori del settore appaiono essere anch'essi vittime delle menzogne del calciatore, osannandolo e presentandolo come simbolo di tutti quei valori che, secondo gli accusanti pare aver tradito e distrutto con un gesto che oltretutto rovina e danneggia anche Napoli, la sua cultura, quanto il lavoro, la voglia di chi cerca di dare lustro ad una terra fin troppo tartassata "oppure sono solo consapevolente fedeli al solito insabbiamento all'italiana?" si chiede la fonte anonima.

A quanto pare anche un giornalista partenopeo sarebbe a conoscenza della vicenda ma tiene la bocca chiusa in quanto faceva parte attiva dello staff voluto da Bruscolotti per l'organizzazione della campagna promozionale del libro "Peppe Bruscolotti – cuore di capitano". 

A riprova di quanto affermato la fonte anonima fornisce ciò che nel libro di Achi "Peppe Bruscolotti-cuore di capitani" era il testo omaggio, da musicare, per Bruscolotti, che invece in "Una vita azzurra" diventa l'introduzione:

L'urlo del Capitano

Lo senti questo silenzio, è la voce del deserto.

Del deserto del cuore, del cuore della gente.

Della gente che non se ne fotte di niente.

Questa è la voce dei potenti, che ti guardano negli occhi mentre muori, non fanno niente ma son contenti.

Questa è la voce di tutti quelli che fanno, che possono e si preoccupano solo se ingrassano.

Questa è la voce di chi ti dirà mille volte, ancora mille, inadeguato, non sei adatto, devi andare.

E ancora, ancora, che lo spazio, tutto lo spazio, è del giovane. Padrone del futuro, del presente, d'ogni cosa,

della vita.

D'ogni gioia, ogni risata, ogni speranza e possibilità.

E' la voce di chi dice: -a te non resta che il dolore, la tristezza, la rassegnazione-.

E' la voce di chi crede di sapere e di chi finge di capire.

Ma questa è anche la nostra voce, che sentiamo, vediamo, tocchiamo, l'aridità di questo deserto, ma non facciamo.

Ci mostriamo scontenti ma poi ci adeguiamo.

Riesci a sentire, invece, questa melodia.

E' il ritmo che nasce come nella danza di un pallone.

E' la forza di chi non vede il tuo corpo morire, ma da lontano lo sente soffrire.

E' come la voglia, il cuore, di Pale e' fierro.

Di quel Peppe Bruscolotti che lotta su ogni pallone, senza mostrare mai rassegnazione.

Che cade, si rialza, poi ancora, ancora, contrasta, perché nella grinta e nella lotta c'è pure il desiderio, la

speranza, di tutta la gente che brama d'imitare un guerriero, per uscire da quel ghetto di sociale indifferenza, d'inutile fatica.

Ascoltalo, è un ritmo incessante, un tormentone asfissiante, che nasce, cresce, ti chiede di uscire dal guscio.

Ascoltiamo le note, cantiamole forte e dalla finzione passiamo all'azione.

Il plagio nel campo dell'editoria è da sempre questione controversa e mai concretamente regolamentata, soprattutto dalla legge italiana, e questo caso oltre ad essere l'ennesima triste nota italiana potrebbe però rappresentare un reale precedente giuridico sul quale poter lavorare.

Una vicenda assurda e complicata su cui si spera la giustizia possa presto fare luce vista la consuetudine tutta italiana di chi, conosciuto e danarososottrae idee e lavoro a chi famoso non lo è.



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