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domenica 4 settembre 2016

CASTELLABATE - ETERNIT ANCORA PRESENTE NEL COMUNE DI "BENVENUTI AL SUD " / DI MARCO NICOLETTI

CASTELLABATE - Questo editoriale parte dopo l'essesima  segnalazione di cittadini che si rivolgono a chi vi scrive perché non sono riusciti a trovare soluzioni esaustive con gli amministratori locali , e nemmeno con la polizia municipale che a quanto pare come ci hanno riferito , hanno detto loto che " non possono fare nulla" . Non è cosi invece.  Possono e devono . E se non lo fanno si configura un grosso reato penale perché di amianto si muore .  Se il vostro vicino di casa possiede ancora costruzioni in amianto è  tenuto a rimuovere questo materiale ( e lo stato aiuta con incentivi alla rimozione ) chi non lo fa è perseguibile penalmente . Rivolgersi alla Asl di appartenenza o ai carabinieri ma possono intervenire anche i vigili . Non è vero che non possono fare nulla. Anzi possono esserr fatte dai cittadini anche segnalazioni anonime magari corredate da foto documento.  Ma andiamo ora ad approfondire in particolare la situazione dell'eternit nella provincia di Salerno.  Circa 5.000 morti l’anno, questa è la stima nazionale dell’Inail, per i decessi causati dall’eternit: il letale cemento-amianto. Quattro milioni di tonnellate di eternit sono presenti solo in Campania ed una buona parte è stipata in centinaia di edifici, tra cui scuole e uffici pubblici, anche della provincia di Salerno. Secondo i dati dell’Arpac, nel salernitano, gli edifici pubblici con ancora isolanti e tubi in eternit, sono 41 e più di dieci di essi sono nei prima trenta interventi d’attuare in Campania a causa della loro pericolosità. Gli edifici privati, nel salernitano, sono più di 10.000 e le zone da bonificare superano i 100.000 mq, un terzo della stima regionale. Però, le zone più disastrate del salernitano rimangono quelle ad uso agricolo, difatti, ad oggi sono stati segnalati più di 150.000 mq da bonificare. Ad aggravare la situazione salernitana è stato il terremoto del 1980 che ha visto costruire case di necessità per gli oltre 100.000 sfollati. Tutte realizzate con tetti e tubature in eternit. Ad oggi sono ancora più di 30.000 le famiglie che occupano questi edifici. Inoltre nel salernitano ci sono 100 discariche, tra comunali e private autorizzate, da bonificare; più di 400 abbandoni nel sottosuolo e circa 10 abbandoni in specchi d’acqua. Ma sono solo quelli conosciuti. 

IL MATERIALE Ma cos’è l’eternit e perché è così presente? L’Eternit venne brevettato nel 1901 da un austriaco che affibbiò al prodotto questo nome con riferimento al latino aeternitas, «eternità», per rimarcarne la sua elevata resistenza. Dal 1928 cominciarono ad essere commercializzate le prime lastre, ed in poco tempo, soprattutto fino agli anni ‘70, divenne il principale materiale per costruire i tubi degli acquedotti. L’eternit, scoperta che rivoluzionò il mondo dell’edilizia, era un ottimo isolante e soprattutto aveva un costo bassissimo. Grazie alle sue capacità isolanti fu usato anche per coperture di tetti. Ma negli anni ‘60 alcune ricerche dimostrarono che le polveri causate dalla rottura delle lastre di amianto provocava il cancro. Tuttavia, nonostante si sapesse il grave rischio, si continuò a produrre lastre e tubi sino al 1986, con drammatiche conseguenze per la salute degli italiani. Tra il 1992 ed il 1994 l’Italia cessò la produzione di eternit ma, nonostante ciò, il rischio di ammalarsi non è tutt’oggi cessato perché sono ancora tantissimi gli edifici non ancora bonificati e perché il periodo d’incubazione può arrivare anche a 30 anni.



Marco Nicoletti  


*Diritti Riservati 



marconicolettinews@gmail.com 

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