Milano,
18 settembre
2016 – Bebe Vio e Alex Zanardi
sono gli ultimi due italiani a guadagnarsi un posto d'onore nel medagliere
delle Paralimpiadi, dove l'Italia ha conquistato 7 ori complessivi e ha dato
prova del valore dei nostri connazionali.
Storie di successi forse ancora più
emozionanti di quelle degli atleti normodotati appena conclusesi, storie di
fatica e di perseveranza, di atteggiamento positivo e di voglia di vivere.
Le Olimpiadi
di Rio sono state le prime in cui il mental coaching è stato definitivamente
riconosciuto e sdoganato: oggi è più che mai evidente che una
performance ottimale è il risultato combinato di allenamento fisico, tecnico e tattico, il tutto unito a una solida
preparazione specializzata dal punto di vista mentale.
Ma quando si
parla di motivazione, e di giusto atteggiamento mentale, sono gli atleti adesso
impegnati nella competizione olimpica quelli che danno il vero esempio di
coraggio, perseveranza e volontà di superare i propri limiti: “Gli atleti
paralimpici sono un modello per tutti, sportivi e non: sono persone come noi,
che hanno avuto una sfortuna nella vita e hanno saputo rispondere in maniera
straordinaria. I vari Bolt e Phelps, Biles sono uno spettacolo della natura, ma
le persone non si immedesimano in loro perché sanno che non potranno mai essere
come loro, per limiti fisici, di doti, talento ecc. - afferma il mental
coach Roberto Re - Invece tutti potremmo potenzialmente trovarci nella
situazione di Bebe Vio, o di Giusy Versace, ragazze con una menomazione che si sono trovate a rappresentare
l’Italia non tanto, o non solo, per le proprie doti naturali, ma per quelle di volontà,
di spirito, di atteggiamento”.
“Quella che ci stanno dando alle
Paralimpiadi è una lezione, oltre che un esempio, da un punto di vista
prettamente agonistico: è la capacità
di risposta alla vita dopo un evento veramente difficile”, continua Re.
Gli
atleti paralimpici sono l’esempio
vivente che dove il corpo non può, è la mente a sopperire, e i risultati sono
sotto gli occhi di tutti.
“La resilienza, ovvero la
capacità di rispondere positivamente a una situazione difficile, a un ostacolo
che la vita ti ha messo di fronte è la vera marcia in più di cui questi atleti
sono dotati. È questo a rendere gli atleti paralimpici i veri eroi, la vera
ispirazione. Il sorriso di Bebe Vio o di Zanardi, la capacità di essere così
positivi e proattivi in ogni situazione sono l'insegnamento più grande” conclude
Roberto Re.
E’ uno strumento da usare ovunque, in ogni momento, per esercitare la mente e raggiungere performance di successo.
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