L'associazione di giornalismo ambientale Greenaccord, Onlus e ARSIAL (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio) organizzano una giornata di studio dedicata agli operatori dell'informazione per presentare i dati più aggiornati sulla filiera agroalimentare e sullo spreco di cibo e per riflettere sulle tante implicazioni, culturali, ambientali e sanitarie, che un cattivo rapporto con l'alimentazione comporta
Roma, 16 settembre 2016 – È uno schiaffo bello e buono all'economia, all'etica, alla logica, all'ambiente e alla nostra salute.
Eppure lo spreco di cibo, anche in assenza di motivi razionali, è una realtà che fatica a mutare.
Ogni anno lungo la filiera mondiale dell'agroindustria si perde 1,6 miliardi di tonnellate di alimenti, dalla materia prima ai prodotti trasformati.
Solo in Italia lo spreco pro capite annuo si attesta sui 146 chili.
Un fenomeno dai molti risvolti negativi: perché crea un danno economico pari a 400 miliardi di dollari, non permette di sfamare 800 milioni di persone ed è un ostacolo al raggiungimento degli obiettivi di taglio dei gas serra perché contribuisce al 7% delle emissioni climalteranti mondiali.
Per far luce sul fenomeno e far riflettere sulle strategie utili a ridare il giusto valore all'alimentazione e ai prodotti che la Terra sa fornirci, l'associazione culturale per l'Informazione ambientale Greenaccord Onlus in collaborazione con Arsial (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio) e la Regione Lazio, organizza a Roma mercoledì 28 settembre dalle 9 alle 18 nell'Aula Magna dell'Augustinianum di Via Paolo VI la giornata di studio "Il cibo prodotto, apprezzato, consumato, condiviso e che si butta via".
All'evento prenderanno parte, in qualità di relatori, esperti nazionali e internazionali di alimentazione e filiere agricole.
Obiettivo: fotografare il fenomeno e presentare le possibili correzioni anche attraverso l'illustrazione di storie e casi pratici.
Previsti gli interventi, tra gli altri, di Marcela Villarela, direttrice divisione Sviluppo della FAO, Andrea Sonnino (Dipartimento Sostenibilità dei sistemi produttivi di Enea), Carlo Hausmann (assessore all'Agricoltura della Regione Lazio), Francesco Maria Ciancaleoni (Area Ambiente e Territorio di Coldiretti), Antonio Rosati (amministratore unico Arsial), Gen. Claudio Vincelli (Comandante dei Carabinieri per la Tutela della Salute).
"Della situazione attuale tutti siamo responsabili ed è arrivato il momento di una seria riflessione sulla riconquista di valore, non solo economico ma anche etico e culturale, del cibo" commenta il presidente di Greenaccord, Alfonso Cauteruccio.
"Non solo gli attori delle filiere produttive e le catene di distribuzione ma ogni famiglia, ognuno di noi, soprattutto i privilegiati residenti nel mondo ricco, è chiamato a ripensare i propri stili di consumo".
In occasione dell'evento Arsial lancerà tre Borse Premio destinate agli Istituti Superiori del Lazio per le migliori proposte su come evitare gli sprechi alimentari, con l'ambizione di creare una squadra di giovani "volontari del cibo".
I dettagli del progetto saranno presentati da Antonio Rosati, amministratore unico Arsial.
La giornata di studio è stata riconosciuta dall'Ordine dei Giornalisti del Lazio come evento valido per la formazione professionale.
Pertanto ai giornalisti presenti, che si saranno iscritti preventivamente all'evento attraverso la piattaforma SIGEF dell'OdG (https://sigef-odg.lansystems. it) verranno riconosciuti 7 crediti formativi.
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