Esponenti di grande aziende e startup si sono confrontati sul tema in una mattinata di conferenze e dibattito.
Mercoledì 26 Ottobre, Impact Hub Milano ha ospitato il convegno "L'azienda Connessa e Predittiva: digitalizzare le operation & maintenance nel facility e nell'industria" di MIPU Social Good Accelerator.
Una mattinata che ha visto alternarsi sul palco responsabili tecnici di grandi aziende italiane e i giovani ingegneri delle startup di MIPU, guidati nel dibattito dal giornalista fondatore di Startupbusiness Emil Abirascid. Insieme, hanno spiegato in che modo hanno collaborato per portare l'innovazione nelle loro realtà e che vantaggi hanno ricevuto dalla digitalizzazione dei processi industriali.
Il fil rouge uno e chiaro: la modellistica predittiva e l'Iot come rivoluzioni nella gestione dei processi industriali e dei grandi patrimoni immobiliari.
Perché i modelli predittivi e l'Internet of Things?
«Ogni giorno del 2016 produciamo la stessa mole di dati che l'umanità ha prodotto dagli
albori ad oggi. Analizzare questo flusso enorme di dati è diventato ormai fondamentale e saper quali dati scegliere per poterli usare come predittori per altri fenomeni è uno step oltre» spiega Giulia Baccarin, fondatrice e CEO di MIPU, che si dice particolarmente soddisfatta di questo evento che ha visto la partecipazione di oltre 80 persone.
«La sala gremita è una soddisfazione, all'ultimo evento di questo genere, organizzato nel 2012, eravamo in quindici!».
Un salto di qualità che è diretto risultato della crescita ininterrotta di MIPU e delle sue startup.
Il convegno è stato aperto dalla stessa Giulia Baccarin, affiancata dal cofondatore Giovanni Presti, Managing Director di Inspiring Software, che ha spiegato il perché del titolo:
«Connessa e predittiva sono le tecnologie sviluppate fino ad oggi: connettere device e predire quello che i device ci comunicano è la nostra declinazione dell'industry 4.0.»
A dare il via al ciclo di interventi è stato Raffaele Robbiano della direzione tecnica di Coop alleanza 3.0, la più grande cooperativa italiana con 5 miliardi di fatturato, che ha raccontato di come la sua azienda necessitasse un partner per la gestione strategica e standardizzata degli asset e dei fornitori e per la definizione dei KPI.
Partner che ha trovato in I-care, azienda la cui filosofia del "prendersi cura" l'ha colpito fin da subito.
Dopo Coop, è stata la volta di Zambon Group, rappresentata da Silvia Macecchini che all'interno del gruppo si occupa di risparmio energetico, della sicurezza sul lavoro e della certificazione ISO 40001.
Macecchini ha spiegato come sono riusciti a dare valore all'audit energetico del 2013 grazie all'installazione di contatori e lo sviluppo di modelli per l'analisi dell'efficienza energetica dell'azienda. Ora hanno sotto costante e completo controllo i consumi e hanno registrato un risparmio energetico del 7-8%.
Sempre di energia hanno parlato Giovanni Presti e Matteo Bissone, ma declinandola in modi differenti. Il primo ha presentato "Energy Social Media", un nuovo servizio web di fast check-up energetico delle abitazioni che permette agli utenti di capire in 10 minuti se sono green o meno, il secondo ha presentato la startup innovativa The Energy Audit, i suoi software per il controllo dei consumi energetici e il progetto di efficientamento che stanno sviluppando per gli aeroporti.
Si è tornato a parlare di manutenzione poi Sergio Villardita di BorgWarner Morse System, azienda di Arcore da quasi 500 dipendenti.
Villardita ha raccontato della loro collaborazione con I-care e di come, grazie alle loro diagnosi, hanno ripristinato guasti meccanici, bilanciato ventole di raffreddamento, sostituito cuscinetti dei motori elettrici.
Non solo: con la manutenzione predittiva hanno tagliato i tempi di attesa dei pezzi di ricambio, hanno sviluppato analisi costi benefici perfettamente accurate e hanno formato i loro tecnici sulle più innovative tecniche della manutenzione.
Guidati dalle domande di Abirascid, i relatori hanno parlato di Open Innovation, rilevando l'importanza della spinta
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