È indispensabile agire oggi, poiché la natura del
rapporto post-Brexit del Regno Unito con l’Unione Europea e altre nazioni
commerciali globali è tutt’altro che certa e resterà tale per lungo tempo
MILANO – 19 gennaio 2017 – Gary Jeffery, Senior Partner di Frost & Sullivan, commenta le
implicazioni per le aziende, nel Regno Unito e altrove, dopo il discorso del
Primo Ministro britannico sulla Brexit.
“Dunque, il governo ha presentato la sua prima mossa
sulla Brexit, composta da quattro
principi (sarebbero cinque in realtà, ma contiamo Certezza e Chiarezza come
mezzo ciascuno) e dodici obiettivi. Il
Primo Ministro britannico Theresa May ha
delineato un piano ambizioso per mantenere un rapporto di libero scambio con l’UE,
pur restando al di fuori del mercato unico, e stabilire accordi commerciali
preferenziali con altre nazioni a livello globale, in particolare Cina e Stati Uniti, con Trump – un forte sostenitore della
Brexit – che promette di negoziare rapidamente un accordo commerciale con il
Regno Unito. Naturalmente, il messaggio era molto pro-UK e conteneva anche qualche critica delle istituzioni dell’UE.
Tuttavia, la prima reazione dell’Europa è in qualche modo
positiva. I leader europei vogliono vedere l’attuazione dell’Articolo 50. Una “hard Brexit” è percepita come migliore per l’UE, in quanto non
compromette la sua ragion d’essere. Dovrebbe creare opportunità per continuare la collaborazione e il commercio.
È inoltre più probabile che sia possibile concordare una “hard Brexit” entro il
difficile limite dei due anni, piuttosto che un complicato rapporto più “soft”.
Mentre Theresa May ha tentato di fornire chiarezza e
certezza, la natura del nostro rapporto
post-Brexit con l’UE e le altre nazioni commerciali globali è tutt’altro
che certo e resterà tale per lungo tempo. Dopotutto, ci sono altri 27 punti di vista nazionali da
prendere in considerazione prima che sia possibile un accordo. Come
risponderanno all’idea del Regno Unito di un’uscita netta (“hard exit”) addolcita
dalla continuazione di un trattamento preferenziale?
Il
nostro consiglio per le aziende (sia nel Regno Unito che altrove) resta lo
stesso di quel giorno memorabile di giugno:
- Valutare l’impatto di diversi scenari di Brexit (in termini di tariffe e barriere, controlli di immigrazione, etc.) su tutti gli aspetti della catena di valore del proprio business e sul modello di business adottato.
- Cercare nuove opportunità di crescita per compensare le sfide future nei mercati esistenti.
- Unire le forze con altri soggetti nel proprio settore per fare pressione sui governi nazionali e negoziare nel proprio interesse. Il governo del Regno Unito sembra conoscere SUV, ali di aeroplani e servizi finanziari. Ma conosce anche prodotti chimici specialistici, compressori, strumenti ortopedici, terapeutici e simili?Le aziende troveranno un modo per far fronte alla Brexit. Agendo ora, c’è la possibilità di aiutare a plasmare la Brexit in modo che possa offrire delle opportunità alla propria azienda e al proprio settore.”
Chi siamo
Frost & Sullivan, la Growth Partnership Company, collabora con i propri clienti per potenziare una visione innovativa che risponda alle sfide globali e alle opportunità di crescita correlate che faranno la differenza per gli operatori del mercato di oggi. Per oltre 50 anni abbiamo sviluppato strategie di crescita per le 1000 aziende più importanti a livello globale, le realtà emergenti, il settore pubblico e la comunità degli investitori. La vostra azienda è pronta per la prossima ondata di convergenza industriale, tecnologie dirompenti, crescente competizione, macro tendenze, best practice innovative, clienti in continua evoluzione e mercati emergenti?
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