In uscita a fine
gennaio “Il lungo viaggio dell’anima”, primo romanzo di Cinzia Rinaldi, edito dalla casa
editrice Bastogi Libri.
Vi anticipiamo qualcosa del lungo libro autobiografico lasciandovi la prefazione dello stesso,
augurandoci che riesca a suscitare in voi l’attenzione dovuta.
Sarà possibile acquistare “Il lungo viaggio dell’anima” sulle librerie fisiche convenzionate
con la casa editrice e su tutti gli store online.
Inoltre vi invitiamo alla presentazione ufficiale del libro che sarà l’8 marzo 2017 presso la prestigiosa sede dell’Accademia d’arte e cultura Giuseppe Gioachino Belli a Roma, con il relatore Prof. Carlo Volponi, vice Presidente dell’Accademia.
Inoltre vi invitiamo alla presentazione ufficiale del libro che sarà l’8 marzo 2017 presso la prestigiosa sede dell’Accademia d’arte e cultura Giuseppe Gioachino Belli a Roma, con il relatore Prof. Carlo Volponi, vice Presidente dell’Accademia.
Prefazione “Il lungo viaggio dell’anima”
“Il primo pensiero di
Dio fu un angelo. La prima parola di Dio fu un uomo.” - Kahlil Gibran
Cinzia Rinaldi (3
agosto 1970, Tivoli) è una donna che, sin da giovanissima, ha avuto la
possibilità di esplorare una sorta di mondo parallelo in cui vivono angeli ed
anime di persone defunte.
Sin dalle origini
delle arti l’uomo si è sempre interrogato sull’esistenza di qualcosa di
superiore, o comunque di diverso dalla realtà visibile, presupponendo nelle
diverse religioni che conosciamo varie risposte alle domande più comuni eppur
più basilari della nostra esistenza: chi
siamo? Chi ci ha creati? Qual è il nostro scopo?
È un fatto risaputo che alcune persone abbiano un contatto diretto con esseri diversi
dall’ordinario che si muovono nel nostro pianeta per comunicare con noi
attraverso vari sistemi quali apparizioni, visioni, sogni.
Non tutti gli esseri
umani hanno la facoltà di vivere esperienze di questo tipo e solo la fede
può venire in aiuto quando non accade. Cinzia Rinaldi ha invece esplorato
questo mondo diverso dal nostro per un’intera vita senza aver mai chiesto di
potervi accedere, senza aver mai voluto intraprendere questo viaggio.
Ed è stata una vita
di collegamenti, di incertezze, di vere e proprie follie in cui la mente
cadeva, perché anche se si hanno prove tangibili di apparizioni di angeli ed
anime dei defunti non è facile credere istantaneamente, soprattutto nella nostra epoca che ci ricorda costantemente la
scomparsa delle fede e la comparsa delle varie psicosi che una persona può
vivere, siano esse sotto forma di allucinazioni visive od uditive.
Ed è stata una vita
di costante tribolazione nella quale l’autrice ha cercato di assemblare
messaggi talvolta incomprensibili ma che con il passare del tempo si
manifestavano nella realtà.
Avvertimenti di pericoli, comunicazioni con i vivi, o semplici episodi d’affetto che contorcevano
il pensiero di Cinzia sino a visitare i territori della malattia mentale,
perché ripeto non è semplice accettare l’esistenza di ciò che oggi è definito
fantastico.
“Il lungo viaggio
dell’anima” è un dunque romanzo autobiografico che ripercorre i vari
passaggi di queste apparizioni, un libro che cerca di raccontare il travaglio
emozionale che la Rinaldi ha vissuto durante la sua vita. Una prova di fede
nella quale si incontrano personaggi noti e meno noti che interferiscono nelle
giornate della giovane donna per indicarle il cammino, una via da seguire ed un
arduo compito da portare avanti.
Uno dei suoi primi
incontri è con il celebre Freddie Mercury, o meglio con l’anima del famoso
cantante della band Queen, apparso a Cinzia Rinaldi per la prima volta proprio
durante l’improvvisa morte, il 24 novembre 1991.
All’epoca la giovane ragazza non seguiva la band e non
riconobbe subito Mercury, non capì cosa
fosse quel presagio, e pensò per davvero di aver sognato ad occhi aperti.
E per anni si chiese
se questi presagi fossero visioni reali oppure scherzi della sua mente,
così da non dar troppa importanza ai fatti che accadevano, così da non seguire
perfettamente i consigli delle apparizioni.
Freddie Mercury fu
costante nelle sue visite, fu caparbio nell’indicare a Cinzia il cammino, e
cioè quello di avvertire un altro famoso cantante del pericolo che stava per
correre. Stiamo parlando di Michael Jackson, che all’epoca era sulla cresta
dell’onda con milioni e milioni di fans in tutto il mondo.
Ma perché proprio
questa giovane donna fu contattata dall’appena deceduto idolo?
Perché l’essenza si
materializzò a Roma e non per esempio nella sua città a Londra?
Cos’aveva di speciale
Cinzia?
Era forse più pura
delle altre fans di Michael Jackson oppure intercorrevano altre affinità
fra i due?
Ovviamente non si potranno mai avere le risposte a queste
domande, dobbiam accettare che i fatti
siano questi e che alcune scelte della nostra autrice siano state suggerite da
forze esterne. Scelte che porteranno Cinzia a viaggiare in tutta Europa
alla ricerca di un contatto diretto con Michael Jackson.
Un compito non
facile, anzi fin troppo complesso per una sola ragazza perché avvicinare la
star non fu semplice, e le numerose difficoltà dopo anni di tentativi
scoraggiarono la donna tanto da portarla ad abbandonare il compito primario
della sua vita.
Più volte ne “Il
lungo viaggio dell’anima”, infatti, si parla della depressione vissuta e della
volontà di poter esercitare il libero arbitrio per poter vivere
normalmente, come ogni altra persona, senza alcun compito, senza doveri
incredibili da dover assolvere.
Ma anche se la nostra
autrice provò a liberarsi di queste voci e visioni, nulla cambiò, queste
non smisero di parlarle ed avvertirla dei pericoli che stava per correre.
E dei lutti. Sì
perché la morte è una delle protagoniste del libro. In tanti muoiono fra le
pagine ed i ricordi di Cinzia, in tanti
lasciano questo mondo per poi comparire sotto forma di angeli od anime che
vogliono dare l’ultimo saluto o che vogliono avvertire di un’altra imminente
perdita.
È una vita macchiata
di sangue e di dolore, con qualche intervallo di felicità ma pur sempre
appesantito dalla costante presenza del mondo parallelo sopra citato.
“Gli angeli sono
creature celesti dello stesso Padre Dio che vivono esclusivamente in cielo,
allo stesso modo è l’uomo, solo Dio lo ha destinato per il suo habitat la
terra. L’uomo è solo un cittadino in questo pianeta, non il padrone. Noi siamo
circondati da queste creature celesti, alcuni spesso hanno l’ordine di intervenire
per qualche incidente mortale, per dare sollievo a persone che soffrono a causa
della malvagità governata da Satana. Bisogna sapere riconoscere i veri figli
celesti di Dio quelli che sono stati e rimangono fedeli a Lui, quelli che al
contrario hanno disubbidito al Padre Eterno di proposito. Gli angeli puri non
includono timore come fanno viceversa i demoni, gli angeli disobbedienti.”
Written by Alessia Mocci
Info
Sito Bastogi Libri
Fonte
Nessun commento:
Posta un commento