Bilancio Gesac
Nella Sala del
Capitolo, ricca di 14 affreschi del complesso monumentale di San Domenico
Maggiore, presentato il Bilancio di Sostenibilità della Gesac, società di
gestione dell’aeroporto di Napoli.
Il bilancio sullo
sviluppo sostenibile dello scalo partenopeo, presentato alla stampa e alle
parti interessate, azionisti, compagnie aeree, dipendenti, comunità
aeroportuale, è incentrato secondo logiche di gestione di responsabilità
sociale, ambientale e di impianto economico per una crescita con e per il
territorio.
Alla convention
sono intervenuti il presidente dell’Unione Industriali, Ambrogio Prezioso; il
presidente di Legambiente Michele Buonuomo; il prof. Domenico de Masi, sociologo,
il consigliere comunale alla cultura e turismo Nino Daniele, il presidente
della Federalberghi.
L’anno 2016 ha registrato circa
sette milioni di passeggeri più 14 per cento rispetto al 2014; 72 le
destinazioni (12 nazionali, 60 internazionali) e del 25 per cento della
connettività rispetto al 2014. Gli investimenti previsti dal Master Plan 2023 sono128
milioni; 94,9 milioni il valore della produzione 2016 creato e distribuito; i
dipendenti 670.
L’aeroporto di
Capodichino è stato il primo in Italia, negli anni 90, ad essere privatizzato e
negli ultimi anni si è registrato un notevole incremento di voli e traffico
passeggeri.
La strategia
commerciale della Gesac per lo sviluppo del network e del traffico si basa
sulla costruzione di accordi partenariali vantaggiosi per le compagnie aeree,
per l’aeroporto Internazionale di Napoli e per il territorio quale destinazione
turistica win-win solution.
“La stesura del
report che vi presentiamo – ha dichiarato Armando Brunini, amministratore
delegato dell’aeroporto – ha radici profonde e l’analisi dei risultati ci
consente di essere orgogliosi della nostra attenzione ai tempi della qualità,
dell’ambiente, della sicurezza, della valorizzazione delle risorse, della
tutela del territorio e l’impegno profuso nella gestione di uno sviluppo
sostenibile, ben al di la di prescrizioni legali e regolamentari.
Non vogliamo essere
soli in questo percorso – ha aggiunto - e vogliamo capitalizzare e per quanto
possibile contribuire a soddisfare le esigenze e le attese di tutti i nostri
portatori di interesse. Il Bilancio di Sostenibilità è solo la prima tappa di
un percorso che intendiamo continuare negli anni a seguire ed al quale vi
chiediamo di partecipare con il vostro contributo”.
La convention ha
dato la possibilità agli intervenuti provenienti da altre città di visitare il
Grande refettorio del Convento, seicento metri quadrati e alto 14 con la scena
dell’ultima cena, attribuita al Vaccaro, con l’attiguo piccolo refettorio, la Sala della Biblioteca, le
celle dei domenicani. Il Chiostro delle statue da dove si sviluppa la scala
monumentale in piperno che conduce agli ambienti del primo piano. All’uscita
una visita alla Chiesa con tre navate con transetto e abside poligonale, tipico
delle chiese angioine. L’altare maggiore dei Fanzago. L’abside e il coro
barocchi, risalgono al 1751-52 con opere d’arte nelle cappelle laterali.
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