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martedì 18 luglio 2017

CASTELLABATE - RICCARDO SCAMARCIO CASTELLABATE IL MIO SET PER UNA SERA / DI MARCO NICOLETTI


CASTELLABATE -  Al via ieri la nuova edizione di "Metti una sera con... " il salotto Vip estivo del comune di Castellabate. 

Ha aperto questa nuova estate il famoso attore Riccardo Scamarcio , al quale grazie al press agent Arthur Jacobs abbiamo potuto rivolgere alcune brevi domande .

Come vede la sua storia e il suo percorso?

Da una cittadina di provincia sono riuscito a formarmi, la mia storia è una storia semplice, però vera, che ha funzionato. Non sono figlio di nessuno, se non di mio padre che mi ha insegnato un sacco di cose belle e di questi amici pazzi, che hanno fatto un brand che si chiama F**K che dice tutto! 
 Ci vuole un po’ di follia, ci vuole il coraggio ogni tanto di mandare a ***, in modo costruttivo, in una forma di ribellione, sostanzialmente a se stessi, dobbiamo ribellarci a noi stessi. E’ il fatto di asserire la propria insostituibilità e unicità, che è una cosa importante, mentre mi sembra che la tendenza sia a omologare, a farci credere che siamo tutti sostituibili quando questo non è vero. Quindi diciamo che gli attori hanno a che fare con l’ordine e il potere costituito, però noi abbiamo una chiave in più, la maschera, e possiamo mettere il re nudo, quando però c’è il coraggio, la volontà e la libertà mentale di quello che fai, quindi l’invito che faccio a tutti voi è di ribellarvi.
Lascerebbe mai l’Italia?
Mi sento molto italiano, lavoro fuori, all’estero, però non posso pensare di lasciare l’Italia. Non c’è nessun altro posto al mondo dove voglio vivere. E’ l’ombelico del mondo questo e il centro d’Italia è l’ombelico dell’ombelico. Abbiamo un equilibrio strano in Italia, devo dire che dobbiamo stare attenti perché c’è un attacco culturale violento a questa sapienza italiana. Si può aggiustare: aggiustiamolo! Invece ci vogliono far pensare che non è possibile. L’Italia ha prodotto delle saggezze, delle persone, degli esseri umani che in primo luogo sono solidali, perché questo è il punto fondamentale, una forma di autogestione, di autarchia. Nonostante tutto questo è un popolo molto, molto umano. Stiamo attenti a non perdere la nostra umanità, che è il valore più importante che abbiamo.
Lei è qui a Castellabate, le piace questo posto ? 
E me lo chiedi ? 
Bellissimo tra mare e monti una natura eccezionalmente fusa tra due elementi quali l'acqua e la terra . E poi che dire del vostro cibo ? Tutto straordinario come le vostre donne calorose e sanguigne . Anche io sono terrone eh !
Monicelli ha detto che gli attori sono persone un po’ disturbate, cosa ne pensa?
Che aveva ragione! Gli attori dovrebbero essere dei medium, in teoria dovrebbero mettere in contatto con gli dei, secondo una visione ellenica della vita, in una forma di trascendenza che porta la gente al trascendentale, al mistico, al mistero. Questo è l’attore, altrimenti siamo replicanti della prosa, ma chi se importa delle parole. L’intelligenza se prescinde dalla sensibilità non mi interessa.
Marco Nicoletti 












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