Lodevole e fuori dai canoni l’esempio di Salvatore
Cangiano, proprietario de “La giara”, locale enogastronomico
nato a Licola nel 2006 per passione, quando ancora esistevano valori
come professionalità, amore per il proprio valori, rispetto delle regole.
“La giara”, infatti, è il primo ristorante-pizzeria
ad aderire alla “Rete dei Comuni d’Italia Accessibili e Sostenibili”,
l’ambizioso progetto di Lidia Ianuario, che, così come Comuni
Italiani, riunisce in una cartina geografica virtuale tutte le città e i paesi
strategici, i cui Sindaci abbiano accettato l’invito del coraggioso
Direttore editoriale di NeWage, il portale accessibile a ciechi, ipovedenti e
sordi, a rispondere a standard di tipo quantitativo e qualitativo inerenti
l’accessibilità delle strutture e la sostenibilità ambientale delle loro
attività, economiche e non.
Un uomo, Salvatore Cangiano, che – occupandosi per più di
dieci anni di edilizia e odiando i gradini – crede che l’abbattimento delle
barriere architettoniche sia prioritario nella creazione di qualsiasi punto
di ristoro, in primis il suo, accessibile dall’esterno all’interno e
senza gradini. Sarà lui a farsi promotore con i suoi locatari del progetto “La
Rete dei Comuni d’Italia Accessibili e Sostenibili”.
Il locale napoletano, nel giuglianese, infatti, non
esiste più, è stato dato in gestione per mancanza di utile, mentre il
cinquantunenne Salvatore si occuperà di consulenza, ma senza proporre prodotti
a km zero, in quanto ogni ristoratore è affezionato ai suoi marchi; egli
sostiene quindi tale rete, invitando gli altri ristoratori a farne parte, in
quanto la considera una buona strategia di marketing, sopra ogni
cosa in vista del turismo legato al periodo natalizio.
A breve una degustazione, per portarne i cittadini
napoletani e le amministrazioni pubbliche a conoscenza, nonché l’APN e
l’Associazione Pizzaioli Veraci.
Unirsi costituisce, infatti, un
maggiore profitto, derivante dai prodotti a km zero, nonché dall’accessibilità
dei locali, tenuto conto che bisognerebbe semplicemente adeguarsi a norme già
esistenti, accedendo a quella fetta di mercato, coloro che hanno disabilità,
troppo spesso dimenticata.
Lidia Ianuario
Nessun commento:
Posta un commento