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giovedì 22 marzo 2018

L'improbabile famiglia perfetta del Mulino Bianco...

Vogliamo parlare della famiglia del Mulino Bianco? 

Quell'assurda famiglia in cui alle 6 del mattino... lui - un fotomodello affascinante - si alzava dal letto perfettamente rasato, si sciacquava il viso e magicamente era in giacca e cravatta...

Perfetto! Ti sembrava quasi di sentire il profumo di un ottimo dopo barba.

Lei, una stragnocca da film porno, si alzava dal letto con una vestaglia di seta - messa in piega appena fatta, manco una ciglia di traverso o una caccola per sbaglio - e lo guardava lanciandogli uno sguardo languido di desiderio...

Stiamo sempre parlando delle sei del mattino...

Mentre marito e moglie si scambiavano ancora ardenti sguardi di promessa per le notte successiva... 

Due bambini tutti belli, carucci, biondi, pettinati, cotonati e infiocchettati (...ma da chi? quale esercito di baby sitter si celava dentro il Mulino Bianco??) sorridevano seduti composti su una tavola apparecchiata di fumanti saccottini, tegolini, brioches profumate, biscotti e ogni ben di Dio.

Nel Mulino Bianco evidentemente c'era nascosto pure un esercito di schiavi e governanti, stile capanna dello zio Tom.

Ma non bastava... dopo una colazione che manco un matrimonio, lui, lo stra-figone, si alzava per uscire perchè doveva andare a lavorare.
'azz, questa non me l'aspettavo, pure lui doveva lavorare, un vero colpo di scena!

Ma varcata la porta di casa c'era il bel nonno dalla barba canuta che non si sa che cacchio aveva fatto tutta la notte di fuori e 'sto ubriacone "fracico" all'alba già stava a riparare le biciclette dei nipotini...

Dopo più o meno 25 minuti di spot che interrompevano il film (di cui ti eri scordato pure di che parlava...) un collega che aspettava il nostro mitico figaccione in macchina, osava fare un colpetto di clacson, ma lui gli faceva il gesto: "calma, che fretta c'è? 
Guarda che bel sole, che bei prati, che bel mulino..."

Ma li mortacci loro!!!

Quando ero piccolo io, le "alzatacce" della mia famiglia erano un vero incubo: la sveglia che suonava e ti toccava alzarti all'istante perchè l'avevi regolata per dormire sino all'ultimo secondo utile...

L'acqua calda che non usciva prima di qualche minuto e non avevi tempo e allora facevi finta di lavarti la faccia con due schizzi d'acqua...

Di pettinarsi manco a parlarne.
Cento miliardi di capelli fa ero un riccioluto ipertricotico (sob... mo' c'ho due capelli)!

Mio padre che beveva il caffè col dentifricio, mia madre che urlava e inseguiva mio fratello che faceva i capricci... e poi era sempre tardi.
Sembrava che fosse una corsa a cronometro.

Te lo do io il Mulino Bianco!

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