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martedì 24 aprile 2018

Roma-Liverpool 1984-2018. Io la ricordo bene quella finale di Coppa dei Campioni


Roma-Liverpool, 1984.

Io la ricordo bene quella finale di Coppa dei Campioni

La delusione fu tantissima perché ormai, addirittura giocando in casa la finalissima, tutti sentivamo la possibilità di toccare il cielo con un dito a portata di mano.

Perdemmo.
Ma fu una grande partita.
I rigori non sono una semplice lotteria.
E a volte nel momento del tiro è anche il cuore a fregarti.

Perdemmo. Invece di arrivare al cielo ci sembrò di precipitare nel più profondo dei baratri.

Ma nella grande delusione c’era anche la consapevolezza e l’orgoglio di essere i vice campioni d’Europa.

Una volta essere un vice campione non era l’aglietto. Era davvero un riconoscimento morale.

Il giorno dopo andai a scuola, Quarta Ginnasio, io con la sciarpa al collo che, in verità, non amavo più esibire fuori contesto, dopo la tragedia dell’uccisione di Vincenzo Paparelli (che per me fu uno shock terribile e mi resta impresso come la mela di Adamo ed Eva per i Cristiani).

Anche tra di noi romanisti, ci sono quelli che giustamente dicono: "sì, va be', ma in bacheca: zero trofei?".

E non ci credono che per alcuni di noi romanisti romantici, la coppetta ad impolverarsi in bacheca sarebbe solo la ciliegina sulla torta.

Perchè alla fine i titoli fanno statistica, ma sono i sentimenti quelli che restano impressi nella memoria e nel cuore.

A me ancora brillano gli occhi per Roma-Dundee United 3-0.
E non potrò mai scordare l'ultimo Roma-Barcellona, il Barca dei fenomeni. Almeno per una gran parte di romanisti.

Perciò è questa la Magia della Maggica. La frase di Rascel "la Roma si ama, non si discute" vuol dire che è l'amore per la Roma ad essere indiscutibile e non poter mai venire meno, non la squadra, il mister, la società.

E' questo il senso che "chi tifa Roma non perde mai", che non vuol dire che il risultato non conti. Conta eccome.


Ma per molti romanisti l'unica cosa importante non è vincere. 
E' essere orgogliosi di una squadra che onora con gioco, grinta e sudore la Maglia.

Lo so... per molti questa è solo retorica. Hanno ragione pure loro.
La Roma è di tutti quelli che la amano, ognuno a suo modo.

È proprio per quello che altri tifosi dicono "tanto non la vincete lo stesso" che me vie' da sorride' perché loro non potranno mai capire tutto questo...

Ora giocheremo una semifinale contro il Liverpool.

In caso di vittoria, saremmo felicissimi.

In caso di sconfitta, resteremmo innamorati della Maggica.

La più grande passione di un romanista, tra le cose non importanti della vita.

Così Manuel della pagina facebook "Io me chiamo Roma, tu no 5": Io Ho sempre avuto poche certezze nella vita...una, la principale forse, è che la Roma nella vita mia ce sarebbe stata sempre...forse troppo, sicuramente troppo...
N'altra era che io, na semifinale de Coppa Campioni, da protagonista, non l'avrei mai vissuta...
A di la verità nun è che era proprio na certezza, sinceramente er problema nun me l'ero proprio mai posto...
Perchè sto giorno, in realtà, il giorno della semifinale de Coppa Campioni della Roma, nun sarebbe mai dovuto arrivà...
È na svista der destino...bellissima...
N'altra certezza me l'hanno inculcata in testa I tifosi della Roma più vecchi de me, ed è quella che prima o poi, magari manco stavolta, ma prima o poi...il Liverpool quella maledetta coppa l'avrebbe pagata sul campo...
E allora sta semifinale nun è solo mia, sta semifinale è per chi ste certezze ce le aveva ma non è arrivato a vedelle cascà o a vedelle compie...
Sta semifinale è de Agostino che forse è quello che quella coppa l'ha pagata de più...
È de Davide e del piccolo Cristian che proprio in una notte come quella de Roma-Barcellona, ma più scura e piena de paure c'hanno salutato...
È de Nils e de Dino che se la meritano più de me...de Aldo che se sarebbe meritato pure quella finale de merda...
De Franco che pe portà la Roma a giocasse na partita simile c'è morto...
Tifo Roma, figuramose se me frega qualcosa de vincela o meno sta coppa...è proprio questo che me rende superiore agli altri tifosi de qualunque squadra...il mio amore per la Roma non ha nulla a che vedere con l'albo d'oro...e quando un tifoso de n'altra squadra, qualsiasi altra squadra, me parla de quello che ha vinto lui, orgoglioso, io lo compatisco, perchè nun proverà mai quello che ho provato io quando Daniele ha preso quella palla ed è andato a tirà il rigore col Barcellona...
Sta semifinale è quello che non sarebbe dovuto esiste, ma c'è...come il mio amore pe na squadra che me da più dolori che gioie...
Ma che quelle gioie che me da so vere, pure, sincere...
Vincela o perdela è semplicemente calcio, la Roma è altro.
Forza Roma!"

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